Sud, più soldi dalla manovra. E arriva la flat tax per le ripetizioni

Sud, più soldi dalla manovra. E arriva la flat tax per le ripetizioni
di Andrea Bassi
Martedì 30 Ottobre 2018, 10:30 - Ultimo agg. 13:15
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Il testo ufficiale della manovra arriverà soltanto domani in Parlamento. Ma nell'ultima bozza circolata ieri, le novità non mancano. Molte sono rivolte al Sud. Un modo, probabilmente, anche per aiutare il Movimento Cinque Stelle a recuperare consenso dopo il via libera al gasdotto Tap. Così arriva la decontribuzione totale per le assunzioni nel Mezzogiorno, il potenziamento della misura «Resto al Sud», la previsione che il 34% degli investimenti pubblici dovrà essere destinata al Mezzogiorno. Inoltre il governo conferma e rafforza l'obiettivo che sia destinato al Sud almeno il 34% dei finanziamenti ordinari in conto capitale, gli investimenti (al netto di fondi europei e di coesione) delle amministrazioni statali. L'obiettivo (che corrisponde a un dato proporzionale alla quota di popolazione residente al Sud) fu posto dal governo Gentiloni con il decreto-legge 29 dicembre 2016, n. 243, ma non attuato. Ora nel ddl di Bilancio 2019 si stabilisce che entro il 28 febbraio di ogni anno le Pa centrali devono trasmettere ai ministri del Sud e dell'Economia i loro programmi di spesa, ai fini della verifica del rispetto del 34%. Anche i contratti di programma pluriennale tra il ministero delle Infrastrutture e Anas (da una parte) e Rete Ferroviaria italiana (dall'altra) devono essere predisposti per rispettare il 34% (entrambe le società pubbliche hanno già affermato di averlo rispettato con largo margine già negli ultimi programmi approvati), e l'attività di monitoraggio partirà anche dai contratti in corso.

Tra le pieghe della manovra spunta poi, una «flat tax», una tassa piatta del 15% riservata ai professori che danno ripetizioni ai ragazzi. Un tentativo di far emergere un mercato oggi totalmente sommerso, quello dei doposcuola. 
Arriva anche un bonus, molto particolare, per le coppie che generano un terzo figlio. Alle famiglie nelle quali nascerà il terzogenito tra il 2019 e il 2021 spetterà un terreno in concessione gratuita per 20 anni. Non solo. È prevista anche la concessione di mutui fino a 200 mila euro, rigorosamente a tasso zero, alle famiglie che acquistino la prima casa nelle vicinanze dei terreni. Di quali terreni si tratta? Un primo lotto è costituito dal 50% dei terreni agricoli e a vocazione agricola di proprietà dello Stato non utilizzabili per altra finalità, mentre un'altra tranche arriverà dal 50% delle aree abbandonate o incolte del Mezzogiorno. Una precisazione che fa intendere come anche questa misura possa essere rivolta soprattutto ai cittadini del Sud Italia.

Gli stessi terreni in concessione saranno riconosciuti a società costituite da giovani imprenditori agricoli che riservano una quota societaria del 30% ai nuclei familiari nei quali è nato un terzo figlio tra il 2019 e il 2021.

A questo, come detto, si aggiunge anche il rafforzamento dell'agevolazione «Resto al Sud». La misura che favorisce la costituzione di nuove imprese nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Adesso sarà rivolta a imprenditori fino a 45 anni (anziché 35) e includerà anche le libere professioni e il commercio, prima esclusi. Una conferma arriva invece per le due misure principe del governo, il reddito di cittadinanza e le pensioni. Nella manovra ci saranno soltanto le «norme quadro», il fondo da 16 miliardi di euro per il loro finanziamento (9 miliardi per il reddito di cittadinanza e 7 miliardi per le pensioni) mentre per capire i meccanismi definitivi di «Quota 100» e reddito bisognerà attendere due disegni di legge ad hoc. Un modo per prendere tempo in attesa di capire se ci sono margini di manovra con l'Europa.

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