Governo, l’incarico alla Casellati azzera le aspirazioni di Salvini e Di Maio

Governo, l’incarico alla Casellati azzera le aspirazioni di Salvini e Di Maio
di Marco Conti
Mercoledì 18 Aprile 2018, 11:41 - Ultimo agg. 16:31
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Si riparte con la presidente del Senato Elisabetta Alberta Casellati che ha ricevuto dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella l’incarico esplorativo. Si riparte con consultazioni che avverranno  non più al Quirinale ma a palazzo Giustiniani. Cambia la sede e muta interlocutore per i leader dei partiti che sinora non hanno fatto molti passi in avanti rispetto al voto del 4 marzo. 

Si aspetta quindi un nuovo calendario di incontri stavolta molto meno formali, anche se si tratta di incontrare la seconda carica dello Stato. Faccia a faccia forse anche meno impegnativi, per Salvini, Martina e Di Maio. Discutere con una collega parlamentare può risultare più semplice di quanto non sia affrontare l’argomento della costruzione di una maggioranza con il Capo dello Stato, una serie di collaboratori del Presidente che prendono appunti e il corazziere fuori la porta.

L’ incarico serve per esplorare se ci sono ancora margini per mutare ciò che è in parte noto. Ovvero che non ci sono le condizioni per comporre una maggioranza e che quella che sembrava a portata di mano, M5S-Lega, sembra ora lontana. Difficile che possa essere un esponente di FI e berlusconiana di ferro come la Casellati a rimetter in pista una soluzione che prevede il definitivo pensionamento del Cavaliere. Piuttosto si cercherà di lavorare su soluzioni diverse che coinvolgano il Pd. I Dem, malgrado le spaccature interne, su un punto però non mollano. Ovvero che prima di aprirsi ad altre ipotesi, sia chiaro e netto il fallimento di Salvini e Di Maio e il loro passo indietro. In effetti l’obiettIvo sembra quasi raggiunto. Al punto che ora Salvini teme di essere lasciato a piedi da un’intesa M5S-Pd, e Di Maio è in difficoltà insidiato nella corsa a palazzo Chigi non da un terzo uomo ma dallo stesso avversario interno, Roberto Fico.

Con l’incarico alla Casellati si comincia con l’esploratore di centrodestra, coalizione che ha preso più voti alle elezioni, ma non si può escludere che altri possano scendere in campo per spingere i partiti ad un’intesa. D’altra parte se una certezza c’è in questa situazione di caos calmo, è che non si può tornare al voto presto e che quindi una soluzione va trovata. Più tardi viene fuori e più salato rischia di essere il conto che alla fine tutti i leader saranno costretti a pagare.
 
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