Stefania Craxi: «La lezione di mio padre Bettino: Italia filoatlantica ma non succube degli Usa»

Stefania Craxi: «La lezione di mio padre Bettino: Italia filoatlantica ma non succube degli Usa»
di Lorenzo Calò
Giovedì 19 Maggio 2022, 07:33 - Ultimo agg. 16:07
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Senatrice Stefania Craxi, se l'aspettava questo ribaltone?
«È un risultato politico. Forza Italia rivendicava, giustamente, una presidenza di commissione e si è trovata una convergenza sul mio nome a causa dell'evidente spaccatura apertasi in seno al Movimento Cinquestelle. Del resto, non si può dire che io sia l'ultima arrivata: sono stata anche sottosegretario agli Esteri».

Cinquestelle e Pd parlano di atteggiamento poco trasparente, di occupazione delle poltrone, di mancata fede ai patti...
«Il problema non è sorto sul mio nome.

A Conte suggerisco di parlare con il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio».

I grillini minacciano un nuovo Aventino, Letta è irritato...
«Da Pd e M5s c'è solo la rivendicazione politica di un ruolo ma si era già capito sin da subito che in Commissione non c'erano i numeri a sostegno della candidatura di Ettore Licheri».

Cambia però il quadro politico: la maggioranza che sostiene il governo Draghi esce a pezzi...
«La mia elezione è stata inaspettata, si tratta di dinamiche parlamentari che mi hanno sorpresa. Ma siamo andati oltre al centrodestra e oltre all'intesa con Italia Viva, non mi sento di dire che la mia candidatura era divisiva. Non so se qualcuno del Pd mi ha votata, ma i conti non tornano».

Il senatore Casini si è pubblicamente astenuto: lei come l'ha presa?
«Mi è dispiaciuto e un po' mi ha sorpreso. Da tempo ci conosciamo, sa bene come la penso».

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Il voto di ieri rappresenta un segnale sul possibile rilancio del centrodestra nella sua tradizionale compattezza e all'indomani del vertice voluto da Berlusconi?
«Direi di sì. Ho molto apprezzato che da parte di tutti i colleghi di centrodestra ci sia stato apprezzamento nei miei confronti e compattezza nel voto segreto».

Quali saranno le linee guida della sua presidenza?
«Penso che sulla politica estera un grande Paese come l'Italia debba avere una posizione chiara e condivisa. E su questo credo di poter offrire ampie garanzie».

Perché i Cinquestelle e Conte hanno fallito?
«Le idee di Petrocelli erano totalmente inadatte alla carica che ricopriva».

Lei ha detto di ispirarsi a suo padre, Bettino.
«Sì, perché questo Paese deve essere filoatlantico, ma c'è un atlantismo della ragione: dobbiamo essere filoatlantici con convinzione ma non con subalternità agli Usa. Per non essere subalterni bisogna anche essere propositivi. Il contributo dell'Europa e dell'Italia dovrà essere un surplus di diplomazia mediterranea».

Lei è favorevole all'invio di armi in Ucraina, tema sul quale, anche nel centrodestra ci sono posizioni diverse?
«La dottrina Craxi sosteneva che si aiutano in tutti i modi i popoli che stanno lottando per la libertà e io seguo la dottrina Craxi. Ma dico anche che è necessario crescere in autonomia e autorevolezza in campo internazionale per incidere in maniera sempre più determinante sul terreno della diplomazia».

Ma se lei fosse un manager di un'azienda del settore energia a partecipazione pubblica aprirebbe il conto K come vuole Putin?
«È una questione molto delicata: andrebbe armonizzata con le disposizioni dell'Unione Europea ma anche con le necessità contingenti della nostra economia e della sostenibilità del nostro apparato energetico».

Lo strappo consumatosi ieri in Commissione ha impedito che si nominasse l'ufficio di presidenza...
«Credo che queste fibrillazioni rientreranno. Domani (oggi, ndr) voteremo i due vicepresidenti, il segretario e i capigruppo. E poi riprendiamo a lavorare dopo un certo periodo di stasi».

L'imbarazzo per le posizioni assunte dal pentastellato Petrocelli hanno provocato l'annullamento di una missione molto attesa negli Usa. Riprenderà questo dossier?
«Sarà tra i primi adempimenti che ho in agenda. Chiederò alla presidente del Senato Alberti Casellati di riprendere tutti i contatti e di riorganizzare questa importante missione negli Stati Uniti».

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