Vannacci indagato per il libro Il mondo al contrario. «Istigazione all'odio razziale». Lega: «Indagini come medaglia»

Il procedimento è stato avviato dopo alcune denunce presentate nelle scorse settimane da associazioni

Vannacci indagato per il libro Il mondo al contrario. «Istigazione all'odio razziale». Lega: «Indagini come medaglia»
Vannacci indagato per il libro Il mondo al contrario. «Istigazione all'odio razziale». Lega: «Indagini come medaglia»
Lunedì 26 Febbraio 2024, 14:25 - Ultimo agg. 27 Febbraio, 08:28
5 Minuti di Lettura

«Ho scritto un libro nel quale ho manifestato delle opinioni: forse per qualcuno criticabili, ma rimangono tali. Credo che nel 2023 le opinioni si combattono sul piano delle argomentazioni e non con la censura o nei tribunali». Così il generale Roberto Vannacci in merito alla notizia di un'indagine su di lui per i contenuti del suo libro.

Il riferimento a Marrazzo

«Dopo che più volte abbiamo pubblicamente denunciato gli atti di odio scritti nel libro di Vannacci, la procura ha aperto un indagine per odio razziale, purtroppo non può essere indagato per omobitransfobia perchè la legge sui reati di odio non è stata estesa per la nostra comunità. La risposta della Lega che vede le indagini come medaglie e vuole candidare lo stesso Vannacci è inaccettabile, non dimentichiamo che proprio Calderoli della Lega fu condannato per le frasi di odio contro la ministra Cécile Kyenge, per il suo colore della pelle. Per questo alle prossime elezioni europee con la nostra lista ed i nostri candidati faremo la differenza sui diritti.» Lo dichiara Fabrizio Marrazzo, Portavoce nazionale del Partito Gay Lgbt+, solidale, ambientalista, liberale.

 

«La legge contro l'omobitransfobia ha sempre visto tra i suoi nemici chi non vuole che il reato di propaganda di odio razziale e religioso sia esteso a chi discrimina le persone Lgbt+, proprio per tutelare le dichiarazioni fatte come in questo caso, tale reato fu escluso anche dalla proposta di Alessandro Zan per accordi con i CattoDem.

Come Partito Gay Lgbt+ invece lavoriamo perchè tale reato sia esteso anche verso chi discrimina la nostra comunità Lgbt+», afferma l'avv. Marina Zela. «Nel comune dove amministro ed in altri dieci comuni abbiamo approvato la delibera che multa con 500 euro chi fa atti di discriminazione come Vannacci, e la abbiamo presentata in tutti i comuni dove ci sono i nostri 43 consiglieri e l'abbiamo inviata a tutti i comuni e le Regioni italiane. Questo fa capire quanta differenza possiamo fare nelle istituzioni», sottolinea Andrea Grassi, assessore di Morterone e coordinatore Partito Gay Lgbt+ solidale, ambientalista, liberale.

Le grane giudiziarie

Non solo le presunte «spese pazze» quando era addetto militare italiano a Mosca: per il generale Roberto Vannacci sembrano profilarsi nuove grane giudiziarie legate al libro che lo ha reso famoso, «Il mondo al contrario». La Procura di Roma lo ha infatti iscritto nel registro degli indagati per l'accusa di istigazione all'odio razziale. Il procedimento è stato avviato alla luce di denunce depositate nei mesi scorsi da alcune associazioni.

Vannacci sotto inchiesta peculato e truffa: «Potrei candidarmi lo stesso». La Lega: «Azione a orologeria»

Vannacci indagato per istigazione all'odio

Sotto la lente degli inquirenti sono finite una serie di affermazioni presenti nel libro autoprodotto e diventato, di fatto, un caso, con 200 mila copie vendute. Un successo editoriale che ha portato Vannacci a dare alle stampe una nuova fatica letteraria. In particolare, una delle denunce è stata posta all'attenzione dei pm da parte di una associazione assistita dall'avvocato, Massimiliano Strampelli. Oggetto dell'esposto alcuni passaggi del libro e in particolare quelli in cui Vannacci definisce «non normali» gli omosessuali o quando cita un episodio vissuto a Parigi in cui fa riferimento a persone di colore.

Vannacci: «Nessuna istigazione»

«L'unica istigazione fatta è alla riflessione e alla lettura. Nessuna istigazione all'odio», commenta l'avvocato Giorgio Carta, legale del militare, che ironizzando aggiunge: «anche Galileo Galilei è stato processato per le sue idee ma 300 anni dopo è stato 'assoltò. Speriamo, per dati anagrafici, di risolvere prima questa vicenda prima». Per l'altro legale che lo difende, l'avvocato Massimiliano Manzo, Vannacci «mai nel libro sostiene che una razza sia superiore a un'altra, ma semplicemente si limita a criticare un eccessivo multiculturalismo estremo che, come abbiamo visto, alcune volte può causare problematiche anche molto serie».

L'inchiesta sul periodo a Mosca

In ogni caso, si tratta di un'altra tegola per il generale dopo il procedimento avviato dalla magistratura ordinaria, in cui si contesta il reato di truffa, sulle spese a Mosca, che viaggia in parallelo con quello avviato dalla Procura Militare. Fascicoli aperti dopo un'ispezione svolta dallo Stato Maggiore della Difesa. Una attività che potrebbe finire anche davanti ai giudici della della Corte dei Conti. In base a quanto si apprende la notizia di reato è stata trasmessa a piazzale Clodio oltre venti giorni fa. L'attività di indagine riguarda l'indennità di servizio per i familiari percepite illecitamente (perché moglie e figlie non sarebbero state a Mosca nel periodo considerato), una spesa di 9mila euro legata all'auto di servizio che non sarebbe stata autorizzata, rimborsi per l'organizzazione di eventi e cene che in realtà non si sarebbero svolti. Il periodo preso in esame dagli ispettori ministeriali è quello compreso tra il febbraio del 2021 ed il maggio del 2022. Poi Vannacci venne espulso dal Cremlino insieme ad altri 23 diplomatici ed esperti militari italiani, in risposta all'analoga mossa dal governo Draghi dopo l'invasione dell'Ucraina. Le verifiche degli ispettori hanno tenuto anche conto di alcune segnalazioni fatte dal colonnello che, a partire dal 2023, ricopre il ruolo che era di Vannacci nella sede della Difesa a Mosca. L'alto ufficiale ha segnalato una serie di «anomalie e criticità nella gestione amministrativa del suo predecessore».

 

La Lega: «Indagini sono medaglie»

Indagine questa, che come il nuovo fascicolo per istigazione all'odio razziale, non sembra però rappresentare un intralcio alla sua candidatura alle prossime elezioni europee nelle fila della Lega. Il Carroccio - che già due giorni fa aveva difeso il generale, fa quadrato e non usa mezzi termini parlando di «indagini che sono medaglie». E ancora: «vecchi metodi del vecchio sistema. Avanti generale, avanti insieme, avanti Italia!».

© RIPRODUZIONE RISERVATA