Il dottor da Vinci all'ospedale di Pozzuoli: un robot chirurgo affronta il cancro

Il dottor da Vinci all'ospedale di Pozzuoli: un robot chirurgo affronta il cancro
di Ettore Mautone
Lunedì 24 Giugno 2019, 07:30
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Il robot da Vinci da domani muoverà i primi passi nelle sale operatorie dell'ospedale di Pozzuoli. La nuova apparecchiatura sarà utilizzata in chirurgia, urologia e ginecologia. Per l'ospedale Santa Maria delle Grazie si tratta dell'ultimo tragitto di un percorso di potenziamento avviato negli ultimi anni. Il robot operatorio Da Vinci installato a Pozzuoli è l'ultimo modello della serie XI centotredicesimo installato in Italia ed è l'apparecchiatura più moderna in chirurgia robotica oggi disponibile. In Campania sono oggi in funzione altri cinque robot operatori collocati al Monaldi, al Cardarelli (qui sono due, di cui uno per addestramento), al Pascale, all'Ospedale del Mare.
 
«Il robot operatorio avverte Antonio d'Amore, manager della Asl Napoli 2 nord - è un tassello del percorso di crescita dell'ospedale partito 18 mesi fa con i concorsi per 6 posizioni apicali portati a termine in aree cruciali». D'Amore parla di medicina d'urgenza, al cui vertice è arrivato Fabio Noumis un giovane specialista strappato all'ospedale del mare, di Felice Pirozzi, a capo della chirurgia generale, esponente della scuola chirurgica campana, già allievo di Franco Concione poi emigrato a San Giovanni Rotondo e ora rientrato. Nella squadra anche Luigi Stradella che ha assunto la guida dell'unità di ostetricia e ginecologia e Francesco Diurno, al vertice della terapia intensiva. Quindi l'urologia di Raffaello Di Lauro, oggi alla guida di un reparto nuovo di zecca e con tecnologie all'avanguardia. Confermato infine, al timone della medicina generale, Raffaele Ranucci, per anni facente funzioni della disciplina. Tutti sotto la regia della direzione sanitaria Concetta Sarnataro. Pedine fondamentali di un quadro assistenziale in cui già erano note le qualità a partire dalla neurochirugia affidata alle cure di Raffaele De Falco. «Anni di crescita sottolinea il manager d'Amore - in cui anche l'emodinamica, inserita nella rete infarto, ha iniziato a funzionare da marzo del 2018 sull'arco delle 24 ore». Un'opera di potenziamento completata con i servizi e l'acquisto di una nuova Tac a 128 slices a doppio tubo di ultima generazione (avvenuta lo scorso settembre), nonché strumentazioni ad avanzato contenuto tecnologico che rendono il Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli uno degli ospedali più moderni e avanzati anche dal punto di vista tecnologico rispetto di tutta Napoli e provincia».

Il robot da Vinci dunque rappresenta il tassello che ancora mancava. Tanto più che a Pozzuoli, a differenza di Napoli, il reclutamento di personale è andato avanti più spedito con l'arruolamento di giovani camici bianchi di forte esperienza. Il risultato sarà già dai prossimi mesi una crescita dell'ospedale che mira a intercettare la mobilità passiva extraregionale.

Per l'ospedale di Pozzuoli oggi a parlare sono i numeri delle discipline chiave. Il team della chirurgia, con l'arrivo ad aprile 2018 di Pirozzi, al 3 giugno scorso ha effettuato 218 interventi al colon e altri 52 al retto per un totale di 270 procedure. Degni di nota anche i volumi di attività per stomaco ed esofago (78 interventi), su fegato, pancreas e vie biliari (39). Sempre interventi di chirurgica maggiore per patologia neoplastica e non. Anche le altre aree chirurgiche dell'ospedale si sono orientate sulle patologie oncologiche. L'urologia, completamente riammodernata (prima c'erano solo 4 posti letto in appoggio in altri reparti) con l'arrivo di Di Lauro (a febbraio del 2018), ha eseguito più o meno 120 interventi in laparoscopica affrontando i tumori del rene, della prostata e vescica, alcune giuntopatie e calcolosi, rimozioni di linfonodi retroperitoneali per tumori del testicolo.
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