Omicron 2, varianti e vaccini: ecco tutte le domande e le risposte

Omicron 2, varianti e vaccini: ecco tutte le domande e le risposte
di Gigi Di Fiore
Martedì 1 Febbraio 2022, 23:30 - Ultimo agg. 3 Febbraio, 17:13
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Le varianti del virus del Covid e le loro caratteristiche, l’evoluzione della pandemia e le previsioni sulla sua ulteriore durata. Proviamo a rispondere a una serie di quesiti su questi aspetti, con l’aiuto delle analisi scientifiche del professore Giovanni Di Perri, infettivologo e docente all’Università di Torino, e del virologo Alessandro Perrella, medico all’ospedale Cotugno di Napoli e componente del comitato tecnico scientifico della Regione Campania. 

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Quando scomparirà la variante Omicron?

Non è possibile prevedere l’inizio e la fine di una qualsiasi variante del virus, che si può verificare solo attraverso l’osservazione diretta.

Le varianti seguono un percorso casuale, con un processo di successione sostitutiva a una variante precedente, che viene soppiantata. A volte, la sostituzione tra varianti non è mai totale. 

Oggi è Omicron la variante dominante? 

Di fatto Omicron ha sostituito la variante Delta, anche se non completamente. Secondo le attuali risultanze scientifiche, Omicron è presente nell’80 per cento degli attuali contagiati. Il resto degli ammalati presenta ancora il virus con la variante Delta. 

La variante Omicron 2 sostituirà Omicron?

Ogni variante può avere diverse mutazioni, che ne trasformano le caratteristiche. Per ora, Omicron 2 non ha mostrato un’aggressività maggiore rispetto a Omicron 1. 

Ogni variante è più pericolosa della precedente?

Abbiamo avuto tantissime varianti, che si distinguono in varianti di solo interesse scientifico, analizzate nelle loro caratteristiche e nelle mutazioni assunte rispetto alle precedenti, e varianti che preoccupano per la loro aggressività e diffusione. Le mutazioni, che seguono un percorso imprevedibile, delle miliardi di particelle del virus, sono continue nella rapida riproduzione del virus che assume sempre nuove proprietà. 

Quali sono state le varianti più pericolose?

Nel corso della pandemia ne abbiamo avute diverse, che si sono rivelate più aggressive e pericolose. La variante Alfa, l’inglese, la brasiliana, la Delta, la sudafricana, la Omicron. Molte altre sono passate senza arrecare danni sull’uomo, ma sono state comunque studiate.  

Si può bloccare la moltiplicazione delle varianti? 

Ci siamo andati vicino dopo il primo lockdown, quando abbiamo raggiunto un indice di contagi pari a zero. La trasmissibilità rapida del virus associata alla facilità del contagio crea le condizioni per lo sviluppo di nuove varianti che sfruttano le cellule dell’ammalato. Limitare questo meccanismo è possibile con una vaccinazione di massa e riducendo le occasioni di trasmissione del virus. 

Non si può impedire la nascita di una nuova variante?

No, per ora l’unico modo per limitare l’azione delle varianti è vaccinarsi. Un vaccinato possiede meccanismi di schermatura, che impediscono la proliferazione delle varianti in caso di contagio. 

I non vaccinati creano condizioni favorevoli alla nascita di nuove varianti?

Chi si è vaccinato possiede una barriera, anche se non totale, di immunità al virus. Questa condizione ostacola la mutazione casuale del virus, attraverso un contrasto che non posseggono i non vaccinati privi di meccanismi immunitari. 

Quando si fermerà la moltiplicazione delle varianti? 

Non è possibile stabilirlo, considerando che le mutazioni del virus sono casuali per la necessità che il virus ha di non scomparire sfruttando le cellule ospitanti dei contagiati. È possibile solo limitare con il vaccino le condizioni che favoriscono la mutazione, per l’assenza di immunizzazione. 

La nascita di una nuova variante deve sempre preoccuparci?

Non è sempre così, come ci ha insegnato la storia della pandemia. Se, con la variante Delta, avessimo avuto gli attuali casi di contagi e ricoveri, avremmo dovuto preoccuparci. La Omicron è invece una variante più rapida nel riprodursi, ma meno pericolosa negli effetti. Il virus si evolve e uccide meno i suoi ospiti, perché ha interesse ad avere cellule attive su cui attaccarsi per non scomparire. 

I nuovi vaccini limiteranno la diffusione della variante Omicron?

L’annuncio della Pfizer su un nuovo vaccino pronto a marzo è un fatto positivo. Avremo una nuova barriera immunizzante anche contro la variante Omicron. C’è bisogno di aggiornare i vaccini, seguendo le mutazioni del virus. Con la variante Alfa bastava già la prima dose di vaccino, ora ne occorrono tre. 

Quale sarà l'evoluzione del virus?

Gli studi attuali fanno presumere che, non avendo il virus interesse a diventare più pericoloso rischiando di scomparire, continueranno le mutazioni su cui ogni anno bisognerà aggiornare i vaccini. Si arriverà a una situazione simile a quella che viviamo con l’influenza: ogni anno ci si vaccina con un farmaco che si adatta alla nuova forma del virus influenzale. 

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