Polmoniti bambini in Cina, boom di casi anche in Francia. Allarme per il batterio Mycoplasma pneumoniae

Nei pronto soccorso pediatrici i piccoli pazienti arrivano per un forte affaticamento, febbre, tosse persistente e profonda

Polmoniti nei bambini in Cina, boom di casi anche in Francia. Allarme per il batterio Mycoplasma pneumoniae
Polmoniti nei bambini in Cina, boom di casi anche in Francia. Allarme per il batterio Mycoplasma pneumoniae
Lunedì 27 Novembre 2023, 16:53 - Ultimo agg. 30 Novembre, 11:26
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Un aumento anomalo delle polmoniti nei bambini e nei ragazzi sotto i 15 anni si è registrato in Francia nelle ultime settimane, destando non poche preoccupazioni. Sotto accusa un batterio, il Mycoplasma pneumoniae, responsabile anche, almeno in parte, della fiammata di polmoniti in Cina, stando alle informazione disponibili. Nel Paese d'oltralpe l'importante aumento dei casi è stato segnalato dalle istituzioni la scorsa settimana, dopo la pubblicazione dei dati del bollettino ufficiale sul monitoraggio dei pronto soccorso, dal quale è emerso che, per i più piccoli, si è registrato per queste infezioni un aumento del 44% degli accessi tra 0 e 2 anni in una settimana. Un aumento che si dimezza al 23% per i più grandicelli, da 2 a 14 anni. In generale, per la pediatria l'attività assistenziale risulta raddoppiata rispetto alle ultime due stagioni per queste patologie. Nei pronto soccorso pediatrici i piccoli pazienti arrivano per un forte affaticamento, febbre, tosse persistente e profonda. Una sintomatologia che, in Francia, è in queste settimane tra le prime 8 cause di ricorso alle cure d'urgenza.

Pregliasco: «Attenzione massima»

«Nessun allarme», per la 'fiammata' di polmoniti in Francia registrata tra bambini e ragazzi e della quale sembra essere responsabile il Mycoplasma pneumoniae, microrganismo sotto accusa anche per la crescita delle infezioni ai polmoni in Cina. Così all'Adnkronos Salute Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università Statale di Milano. Serve però «attenzione a livello istituzionale, nazionale e internazionale» avverte Preglisco, sostenendo che «è necessaria una sorveglianza che sia sistematica. Il Covid ci ha allenato a questo e ha aiutato a rafforzare questi sistemi. Manteniamo alti i livelli per non farci trovare mai impreparati». Il fenomeno, continua il virologo, «potrebbe sicuramente avere anche la stessa causa delle polmoniti infantili in Cina.

Il micoplasma è purtroppo un batterio con particolari caratteristiche e il ritorno, fortunatamente, a una vita comunitaria, senza le restrizioni a cui ci aveva costretti la pandemia, porta con sé anche alcuni rischi. È un periodo di maggiore possibilità di circolazione per questi microrganismi».

Gli esperti in Cina

Mentre i sistemi di monitoraggio e gli ospedali in tutta la Cina segnalano un aumento delle malattie infettive respiratorie che sta portando con sé anche numero più elevato di polmoniti nei bambini (riportato in particolare da alcune aree), i dipartimenti di sanità pubblica e le istituzioni mediche del gigante asiatico stanno implementando misure per affrontare la situazione. Ma cosa dicono le autorità sanitarie del Paese in risposta alle domande più frequenti che vengono loro poste? In primo luogo dalla National Health Commission (Nhc) fanno il punto sui patogeni che stanno causando questo boom di infezioni. «Sono patogeni epidemici noti - ribadiscono gli esperti cinesi - Principalmente il virus dell'influenza. Mentre vengono rilevati altrettanto il mycoplasma pneumoniae, l'adenovirus e il virus respiratorio sinciziale (Rsv)». Anche domenica si è tenuta una conferenza stampa per fare il punto su quello che si sa. Parlando del rischio di contrarre più agenti patogeni contemporaneamente, Tong Zhaohui, vicepresidente dell'ospedale Chao-Yang di Pechino, ha precisato che è normale che un paziente mostri risultati positivi per due o tre microbi contemporaneamente in inverno, poiché le infezioni respiratorie sono sempre state prevalenti durante questa stagione. Tuttavia, Tong ha anche osservato che sebbene i pazienti possano risultare positivi a più patogeni, la malattia vera e propria è nella maggior parte dei casi causata da uno solo di questi. Altra domanda è stata che ruolo ha Covid-19 nell'attuale aumento delle malattie respiratorie. E la risposta della Nhc è stata che il numero di test positivi al virus in questione nelle cosiddette 'fever clinic' e negli ospedali resta in costante diminuzione. Inoltre, ha aggiunto la commissione, la Cina sta ancora conducendo un monitoraggio regolare del virus, senza che siano stati rilevati nuovi ceppi. Quanto alla risposta a queste infezioni respiratorie, la Nhc ha «incaricato le realtà locali di garantire l'implementazione di diagnosi e trattamenti e di fornire informazioni sulle strutture mediche che offrono servizi pediatrici e sulle fever clinic, ha detto Mi Feng, portavoce della Commissione. «Le autorità sanitarie regionali sono inoltre invitate ad aprire ambulatori e aree di trattamento più pertinenti, estendere adeguatamente gli orari di servizio, garantire forniture di farmaci e sfruttare appieno il ruolo della medicina tradizionale cinese, sottolineando al contempo l'importanza di un'efficace risposta all'epidemia nelle scuole, negli asili nido, nelle case di cura e in altri luoghi chiave con una densa popolazione».

Il tema mascherine

Si stanno inoltre promuovendo diagnosi e assistenza online, sfruttando le piattaforme web ospedaliere per creare dei canali. Cosa può fare la popolazione per evitare l'infezione e ricevere servizi medici tempestivi? Al briefing di ieri, Mi Feng ha invitato le persone ad attenersi alle consuete precauzioni contro le infezioni, come indossare le mascherine, lavarsi le mani e ventilare regolarmente le proprie case. «La vaccinazione rimane una misura efficace, sicura, conveniente ed economica contro le malattie infettive», ha osservato Wang Huaqing, esperto del Centro cinese per il controllo e la prevenzione delle malattie. Prevenzione. In caso di sintomi minori nei più piccoli, Wang Quan, esperto dell'ospedale pediatrico di Pechino, consiglia ai genitori di prendersi cura del bambino al domicilio o di andare in strutture delle cure primarie per il trattamento, in modo da evitare possibili infezioni crociate presso i principali ospedali.

Il Vietnam

Non solo in Cina: un picco di malattie respiratorie si è registrato anche in Vietnam, dove le autorità sanitarie segnalano che dallo scorso ottobre si sta registrando un numero di casi maggiore rispetto a quello normalmente registrato in passato in questo periodo dell'anno. Lo segnala la rete della Società internazionale per lo studio delle malattie infettive, che nel suo Programma di monitoraggio delle malattie emergenti riporta anche un caso di influenza aviaria in Cambogia, in una bambina di 4 anni. Per quanto riguarda il Vietnam, solo nell'ospedale pediatrico di Can Tho, a Sud del Paese, sono stati diagnosticati 1.100 casi fra polmoniti, asma bronchiale e gravi malattie respiratorie. In generale, dall'inizio di ottobre 2023 e, in generale, gli ospedali pediatrici hanno dovuto aumentare il numero dei posti letto disponibili. Si rileva però che il picco è stato raggiunto e che i casi stanno ora decrescendo. I medici rilevano che la tosse non è l'unico sintomo e raccomandano ai genitori di tenere sotto controllo anche altri sintomi, come mal di testa, naso che cola, letargia, così come un'accelerazione nel ritmo del respiro, che potrebbe essere una spia di polmonite. Ci sono inoltre segnalazioni di casi di malattie respiratorie anche nel Nord del Vietnam in seguito a una forte ondata di freddo. Sono colpiti sia i bambini sia gli anziani, molti dei quali sono stati ricoverati in gravi condizioni.

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