Chirurgia estetica, i social impongono nuovi canoni di bellezza. Lo specialista Erik Geiger: «Attenzione sono avatar»

Sempre più operazioni utili ai selfie su Facebook e Tiktok: aumenta la bulimia del perfezionismo

Chirurgia estetica, i social impongono nuovi canoni di bellezza. Lo specialista Erik Geiger: «Attenzione sono avatar»
di Graziella Melina
Mercoledì 17 Aprile 2024, 11:50 - Ultimo agg. 18 Aprile, 07:51
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A vedere le foto sui social, navicella per la bellezza di oggi e di domani, sembrano tutti uguali.

Il viso senza rughe, zigomi alti, nasi piccoli, forme generose. E poi ovviamente, addominali scolpiti e fondo schiena perfetto. Di cellulite e imperfezioni nemmeno l’ombra. L’immagine che giovani e adulti oggi vogliono dare di sé sui social media è spesso slegata dalla realtà e nasconde insicurezze ben più profonde. Tanto che alla fine molti decidono di rivolgersi al chirurgo per modificare il proprio aspetto, persino stravolgendolo.

Secondo alcune stime della Sicpre, la Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica, sono stati circa 669mila gli interventi nel 2021, con un aumento del 19 per cento. A preoccupare è però il fatto che negli ultimi anni si è abbassata di molto l’età dei giovani che voglio farsi ritoccare. E il fenomeno non sembra arrestarsi.

Con la "selfie culture" aumentano gli interventi 

Dai dati di una recente indagine della Boston University pubblicata sul Journal of Clinical and Aesthetic Dermatology, condotta su 175 persone con più di 18 anni, emerge infatti che, a causa della cosiddetta “selfie culture”, dal 2019 al 2021 è aumentata dal 64% all’86% la quota delle persone che hanno preso in considerazione l’idea di sottoporsi a interventi chirurgici, e dal 44% al 68% quella di chi ha chiesto un consulto con un chirurgo. Dopo la pandemia, il 78% dei partecipanti ha dichiarato che sottoporsi a un intervento avrebbe aumentato la propria autostima; con un aumento delle richieste del 30% rispetto agli anni precedenti. 

«Il vero problema – spiega Erik Geiger, specialista in Chirurgia plastica ricostruttiva ed estetica, tra i più accreditati del settore con un’elevata casistica in tutti gli interventi di estetica – è legato alla alterata percezione di noi stessi. E riguarda soprattutto le nuove generazioni: l’impatto dei social media a volte può essere pericoloso e ingenerare false aspettative. Spesso i più giovani ci chiedono di somigliare ad un personaggio famoso, a qualche influencer, ignorando che persino le foto che vedono su internet non sono affatto corrispondenti alla realtà. Quando le ragazze si presentano accompagnate dai genitori per chiedere di aumentare le misure del seno, o di modificare l’aspetto delle labbra, dobbiamo ogni volta spiegare che quello che vediamo sui social è a volte un artefatto.

Purtroppo, i ragazzi oggi sono bombardati da stereotipi che tendono alla perfezione, ma quelle immagini che così tanto ammirano in realtà sono avatar che non rispecchiano la realtà». 

Il fenomeno a ben vedere non interessa solo i ragazzi. «Abbiamo osservato che anche la percentuale degli uomini che si avvicinano a trattamenti invasivi e non invasivi è sempre più aumentata – rimarca lo specialista presente sulle principali piattaforme di streaming con la sua serie tv “Doctor Geiger-Chirurgia Estetica” - Ormai c’è sempre più una sorta di bulimia di perfezionismo e una tendenza allo standard sociale, che poi porta ad avere una immagine di sé sempre più omologata a quella che viene proposta dai social». 

Le persone diventano avatar

Dove, in effetti, l’uso dei filtri porta spesso a risultati fuori misura e persino involontariamente grotteschi. Del resto, l’uso delle applicazioni che modificano le foto sta condizionando l’immagine di sé che si vuole mostrare agli altri. E stando ad un sondaggio il 57% delle persone ha ammesso di modificare regolarmente le proprie foto per migliorare il proprio aspetto. Nel frattempo, però, la tendenza ad esagerare è aumentata senza misura, generando una sorta di cortocircuito: come osservano ogni giorno i chirurghi plastici, le persone che vogliono cambiare una parte del proprio corpo richiedono interventi che abbiano effetti simili a quelli dei filtri per i selfie: dalla simmetria nasale e facciale, alle rinoplastiche, ai trapianti di capelli e procedure chirurgiche alle palpebre.

«Le diverse richieste dipendono dalla fascia di età – spiega Geiger che ha scritto il libro “La scienza della bellezza” edito da Mondadori – Certamente, oggi colpisce il fatto che i giovani rispetto a prima richiedono interventi molto più difficili da gestire. Noi dobbiamo però saper porre dei limiti, per evitare di mettere a rischio il benessere psicofisico dei nostri pazienti. Il trattamento o l’intervento non deve essere fatto per assomigliare a qualcuno altro, ma per accompagnare per esempio il processo di invecchiamento con trattamenti che migliorino l’aspetto fisico e l’autostima. Ogni intervento deve essere personalizzato, eseguito da professionisti esperti e deve garantire gli standard di sicurezza previsti dalle normative vigenti».

E come saremo domani di certo non lo decideranno Facebook o TikTok. La nostra immagine, in un mondo dominato dai social e dall’apparenza digitale, senza dimenticare cosa può fare l’intelligenza artificiale nel creare altri noi, in realtà resta sempre nelle nostre mani. E come spiega il dottor Geiger occorre rieducare i pazienti all’utilizzo del chirurgo plastico.

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