Con il Covid, le abitudini degli italiani sono cambiate. Le persone mettono la propria salute come priorità. La pandemia ha reso più prudenti gli italiani in fatto di prevenzione: 8 su 10 dichiarano di essere più attenti rispetto al passato alla propria salute. Anche in tema di influenza stagionale. È quanto emerge da una ricerca condotta da Human Highway per Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica, presentata oggi nel webinar ' Influenza e Covid-19: tra varianti e variabilì. Anche l'adesione al vaccino antinfluenzale aumenta soprattutto tra i soggetti più deboli, con un'alta domanda di vaccino: la percentuale di coloro che intende ricorrere all'immunizzazione antinfluenzale cresce di oltre 20 punti percentuali negli ultimi due anni (da 14,6% nel 2019 a 35,4% nel 2021). Un'immunizzazione che diventa sempre più consuetudine in un'importante fascia di popolazione.
Il ricorso ai farmaci di automedicazione, indica ancora la ricerca, è il comportamento di cura più diffuso in caso di sintomi influenzali per ben il 67,8% del campione dell'indagine, ed è anche il rimedio più praticato e trasversale alle età. In generale, alla comparsa dei sintomi influenzali, il 42,9% degli italiani ritiene che la cosa più saggia sia mettersi a riposo, assumere farmaci da banco e contattare il medico solo se dopo 3 giorni non si nota un miglioramento, un atteggiamento diffuso soprattutto tra la popolazione femminile: il 46,6% delle donne dichiara, infatti, di assumere farmaci di automedicazione solo se la situazione non migliora dopo qualche giorno, contro gli uomini che tendono ad assumere comportamenti a loro giudizio più risolutivi ma non sempre corretti, come ricorrere all'antibiotico. A essere meno avventati, inoltre, sono i giovani sotto i 24 anni, che dichiarano di andare in allarme alla comparsa di più sintomi tra spossatezza, mal d'ossa, raffreddore, mal di testa e febbre.
Quest'anno la 'coabitazionè del virus influenzale con il virus pandemico invita ad una ancora maggiore prudenza.