Variante Delta, il Sud sotto pressione: in Campania stabile il tasso dei ricoveri

Variante Delta, il Sud sotto pressione: in Campania stabile il tasso dei ricoveri
di Ettore Mautone
Sabato 31 Luglio 2021, 07:51 - Ultimo agg. 19:26
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Salgono ancora i contagi in Italia. Il monitoraggio settimanale della Cabina di regia sulla base del rapporto dell'Istituto superiore di Sanità fotografa un deciso rialzo del tasso di incidenza che oggi, in media, è di 58 casi ogni 100mila abitanti, dunque per molte regioni sopra la soglia fissata a 50. Valore che qualche mese fa era da zona gialla e appena una settimana fa la media era 41 e quindici giorni fa appena a 19. Come se non bastasse anche l'indice di infettività Rt (quello che misura, a partire dal valore 1, la progressione esponenziale dei casi) balza a 1,55 ed ha superato 2 in quattro regioni (Lazio, Liguria, Trento e Sardegna).

Sebbene non più centrale nella misura della febbre epidemica serve a capire lo scenario in cui ci si muove. A mitigare gli ingressi in ospedale, attuale parametro di riferimento per il passaggio di colori e la conseguente adozione di restrizioni, ci sono solo le vaccinazioni: i ricoveri infatti riguardano al 99 per cento i non vaccinati mentre si registra l'abbassamento considerevole dell'età media di insorgenza dell'infezione a 25 anni e anche quella di ricovero in terapia intensiva e in area critica (sub intensiva) a 55 anni.

In questo scenario a tinte fosche a pagare pegno è soprattutto il sud con regioni come Sardegna e Sicilia che hanno visto aumentare in maniera molto rapida e netta la curva dei contagi. Questo sia in ragione dell'intensissima mobilità per motivi turistici ma anche per una percentuale di vaccinati di tutte le età, più bassa rispetto ad altre regioni del Nord. Considerazione che vale soprattutto per la Sicilia e la Calabria.

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Come è noto attualmente vige la regola per cui se una regione sale oltre il valore di 50 casi per 100 mila abitanti (incidenza) per adottare restrizioni si deve guardare ai valori percentuali di ospedalizzazione in area medica ordinaria e in terapia intensiva con soglie fissati rispettivamente al 15 e al 10 per cento dei posti disponibili. Tra le regioni che stanno andando male per incidenza abbiamo la Sardegna (136), a seguire la Toscana (94), Lazio e Veneto (87), Umbria (82), Sicilia (81), Emilia-Romagna (71) e ancora sopra 50 anche la Liguria (54) mentre sotto questo valore ci sono tutte le altre con la Calabria a 46. Se però andiamo a guardare ai tassi di ospedalizzazione la media di tutte le regioni è ancora bassa (di 2,9 per l'area medica e di 2,2 per le rianimazioni) ma le oscillazioni sono molto ampie.

Partiamo dall'area medica ordinaria: sopra la media spicca l'8 per cento della Sicilia. A seguire c'è il 6,6 per cento della Calabria, il 4,9 della Campania, poi abbiamo il 4,4 per cento della Sardegna, il 4 per cento del Lazio e il 3,8 della Basilicata. Tutte regioni del Sud dunque per le quali se si verificasse il combinato disposto di un'incidenza sopra il valore di 50 con un tasso di ospedalizzazione che dovesse sforare i valori soglia fissati al 15 per cento farebbe scattare il passaggio in zona gialla. Per le terapie intensive troviamo ancora Sicilia e Sardegna a 4,7 e 4,2 per cento, 3,7 il Lazio, 3,3 la Calabria con la Campania che invece è a un rassicurante 1,8 per cento che la colloca sotto la media generale. Tirando le somme, con l'attuale trend nell'arco di una settimana o due, rischiano grosso la Sicilia, la Sardegna e il Lazio che hanno spie rosse accese nella tabella degli indicatori decisionali forniti dal ministero della Salute.

La Campania (incidenza 34 su 100mila abitanti), come si vede, è a metà del guado: i contagi sono in aumento, la percentuale di positività dei tamponi effettuati ieri ha superato il 5 per cento ma le presenze in ospedale si mantengono abbastanza stabili nell'arco della settimana senza seguire la curva delle nuove infezioni anche se il dato puntuale di ieri segna un nuovo ingresso in terapia intensiva e sei nuovi ricoveri in degenza ordinaria. Come sottolinea il governatore Vincenzo De Luca: «Non registriamo un appesantimento di presenze negli ospedali. Questo ci dà un po' di serenità». Per il primario della rianimazione del Cotugno, Fiorentino Fraganza è «merito delle vaccinazioni un dato che deve spingere tutti a vaccinarsi al più presto a partire dai soggetti che hanno dai 50 anni in su, fascia di età che continua ad essere quella maggioramente a rischio in caso di infezione».

Nell'ultima settimana in Campania c'è stato dunque un deciso aumento dei contagi con 276 casi in media al giorno, contro i 188 di una settimana fa e i 164 di due settimane fa, i 92 di un mese fa a cui corriponde una media di 2,6 decessi al giorno contro 2,9 di una settimana fa, 3,9 due settimane fa e 6,7 di quattro settimane fa. Le terapie intensive oggi sono 12 erano 10 una settimana fa, 15 due settimane fa e 23 quattro settimane fa Oggi 189 ricoverati, contro i 177 di una settimana fa, i 196 di due settimane fa e i 220 di quattro settimane fa. Al momento il 63,5% della popolazione ha ricevuto almeno una dose e il 52,3% è stato completamente vaccinato.

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