La sua protesta contro la Dad era finita anche sui quotidiani stranieri, dal Guardian a Le Figaro. Era il novembre scorso e Anita Iacovelli, sudentessa 12enne, aveva deciso di sistemare il banchino davanti alla sua scuola, la Italo Calvino, e seguire le lezioni da lì. Un modo per ricordare l'importanza delle lezioni in presenza: «La scuola in classe è un nostro diritto», recitava il cartello ai suoi piedi, immortalato in una immagine diventata un simbolo. Oggi 8 studenti italiani su 10 sono finalmente tornati a riempire le aule scolastiche, compresa Anita. E non è esagerato pensare che sia anche un po' merito suo. Il quotidiano statunitense Politico l'ha inserita tra le quattro donne capaci di cambiare il 2020.
«È una scena già vissuta a gennaio, ma sono comunque contenta.
I numeri in presenza
Sono 6,6 milioni gli alunni che da oggi tornano in classe, il 77% degli 8,5 milioni di iscritti negli istituti statali e paritari, e cioè quasi otto su dieci. Complessivamente si ritorna ai dati del febbraio scorso quando in presenza si erano sfiorati i 7 milioni in classe. Non è solo la conseguenza del DL 44 che ha consentito il rientro a scuola anche nelle zone rosse dei bambini della scuola dell’infanzia, degli alunni di primaria e di quelli del primo anno di secondaria di I grado, ma soprattutto il miglioramento dei dati del contagio che ha consentito a quasi tutte le regioni di rientrare o confermarsi in zona arancione.