L’esercito dei pellegrini a San Pietro fa anche paura.
La grande prova generale c’era stata il primo maggio di tre anni fa con oltre un milione di persone a Roma per la beatificazione di Papa Wojtyla e ora che domenica il pontefice polacco diverrà Santo insieme al papa buono, Giovanni XXIII, in via della Conciliazione e dintorni c’è chi teme l’assalto della folla e chiuderà saracinesca.
«NON APRIAMO»
Come al “Caffè San Pietro”, dove confermano: «Non apriremo sabato, domenica e lunedì.
L’ATTESA
Chi resta aperto, non nasconde la paura. «L’ansia per domenica è tanta - confessano Sonia e Caterina che gestiscono “l’Outlet del religioso” - Quando ci sono così tante persone non sai mai che cosa potrà accadere». Sonia è d’origine coreana, ma a Roma è da 25 anni. «Ci porteremo una bella scorta di acqua, saremo pronte ad aiutare chi è in difficoltà - afferma mentre impacchetta rosari - come era successo tre anni fa. Ci trovammo un muro umano schiacciato sulla soglia del negozio. Qualcuno svenne e noi lo facemmo sdraiare all’interno, in attesa dei soccorsi». Sandra vende souvenir su via della Conciliazione da trent’anni. «Ho fatto scorta di gadget e pubblicazioni in lingua polacca, è dal Paese di Wojtyla che attendiamo il boom dei visitatori». Aperta anche la Galleria Savelli a piazza Pio XII: «Siamo 12 dipendenti, tutti con il passi per accedere, ce la faremo», è ottimista Susanna.
L’attesa si respira camminando tra i viali attorno al Vaticano. La fila ai Musei spaventa solo a vederla. Nugoli di guide turistiche s’offrono ai visitatori e i venditori abusivi giocano a guardia e ladri con la municipale. In trincea i residenti: «Ci hanno tolto i parcheggi - denuncia Diana Daneluz, che abita in viale Vaticano - e i vigili si accaniscono sulle nostre auto assiepate nei pochi spazi liberi rimasti, multandole senza pietà. E tutto intorno è una grande casbah».