L'abito per Papa Francesco cucito dai detenuti di Secondigliano

L'abito per Papa Francesco cucito dai detenuti di Secondigliano
Lunedì 7 Novembre 2022, 18:24 - Ultimo agg. 19:24
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Saranno i detenuti del carcere di Secondigliano a preparare la casula che Papa Francesco indosserà per la giornata mondiale dei Poveri, il 13 novembre. Ma, prima, mercoledì 9 novembre, una delegazione - guidata dall'ispettore generale dei cappellani don Raffaele Grimaldi, dalla direttrice Giulia Russo, dal cappellano don Giovanni Russo - la consegnerà, in udienza privata, al Pontefice in Vaticano.

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La casula, confezionata nel carcere partenopeo, è il risultato del progetto «Albus Sacer»; laboratorio di sartoria, nato all'interno dell'area circondariale, sostenuto dall'amministrazione penitenziaria, che ha fornito di macchine da cucire, materiali e ogni altra attrezzatura i detenuti.

Il percorso «RicuciAMO la vita» allude alla possibilità di creare opportunità lavorative. I detenuti hanno anche ideato una locandina per pubblicizzare i loro prodotti: casule con ricamo diretto, stole, coprileggii e casule per anniversari sacerdotali», spiega Russo. «Da sfondo - aggiunge - l'obiettivo che il laboratorio venga esternalizzato e possa, con il tempo, trasferirsi anche in locali dove i detenuti, una volta scontata la loro pena, trovino la possibilità di realizzare le attività di taglio, cucito, stampa e logistica con l'obiettivo di avviare percorsi di inclusione».

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