Ieri a mezzogiorno, sotto una cappa d’afa micidiale, i gruppi dei fedeli radunati in piazza San Pietro per vedere Papa Francesco non hanno notato nulla di strano. Bergoglio ha sorriso, salutato e poi ha preso a parlare di quel passo del Vangelo che dava conto dell’incredulità dei contemporanei di Gesù davanti alle sue predicazioni. La voce di sempre, l’incedere nei toni intervallato da qualche aggiunta a braccio, poi nel post-Angelus ha riferito che andrà a settembre in Slovacchia e Ungheria. Nessun segnale di debolezza fisica, nemmeno nel volto si scorgevano segni di affaticamento.
Il solito appuntamento domenicale al quale però ha fatto seguito una autentica doccia fredda. La notizia - anticipata dall’AdnKronos - che in meno di un secondo ha fatto il giro del mondo: Francesco stava andando al Gemelli per essere sottoposto entro sera ad un intervento al colon. L’operazione è iniziata in laparoscopia e poi è proseguita a cielo aperto per complicazioni sopraggiunte. Il Papa è rimasto cinque ore sotto i ferri. Solo dopo le 23 un bollettino medico rassicurava: «Ha reagito bene ad un intervento in anestesia generale».
Tecnicamente si è trattato di stenosi diverticolare sintomatica, un disturbo tipico delle persone anziane che gli causava dolori fortissimi e persino un malore nei giorni scorsi, poco dopo l’udienza con il premier iracheno.
La programmazione è stata decisa proprio in questo periodo poiché le udienze sono sospese per la pausa estiva. Il ricovero di Papa Bergoglio al Gemelli è avvenuto secondo il suo stile frugale, accompagnato da un unico collaboratore attorno alle ore 13. L’operazione, invece, è iniziata attorno alle 18,30 in anestesia generale. Uno dei primi messaggi di pronta guarigione arrivati, a nome di tutti gli italiani, è stato quello del presidente Mattarella, poi quelli del Rabbino Di Segni.
La salute generale del Papa 84enne non desta troppe preoccupazioni nonostante la forte sciatalgia che si aggrava ogni volta che sospende la fisioterapia. Ecco allora che quel dolore si riaccende e lo fa zoppicare vistosamente durante le cerimonie. A dicembre ha dovuto dare forfait ai riti di fine anno.
Quattro anni fa, invece, è stato costretto ad operarsi alla cataratta. Anche in quella circostanza il piccolo intervento ambulatoriale era stato tenuto praticamente segreto fino a quando non è stato raccontato dal Messaggero. Francesco aveva insistito con i suoi collaboratori di individuare una clinica privata nell’intento di non destare troppa curiosità. Pensare che era stato lui stesso, un anno prima, a raccontare che prima o poi si sarebbe dovuto sottoporre all’intervento di cataratta. «Uno sguardo rinnovato fa del bene perché, per esempio alla mia età arrivano le cataratte e non si vede bene la realtà. Il prossimo anno mi devo far operare» aveva detto.
Sempre per non pubblicizzare i controlli prescritti dai medici, quando si è trattato di effettuare delle Tac all’anca, il Papa ha optato per la clinica Pio XI, a pochi passi dal Vaticano dove è andato quasi in incognito. L’intervento di ieri, però, per precauzione occorreva farlo in una grande struttura come il Gemelli dove è possibile fare analisi dettagliate, dove c’è la rianimazione ed escludere ogni tipo di complicazioni. La prudenza in questi casi non è mai troppa.
Come i compaesani di Gesù, rischiamo di non riconoscerlo. Un dio astratto e distante, che non si immischia nelle situazioni, è più comodo. Invece, Dio si è incarnato: umile, tenero, nascosto, si fa vicino a noi abitando la normalità della nostra vita quotidiana. #VangeloDiOggi
— Papa Francesco (@Pontifex_it) July 4, 2021