Blitz in piena notte in una villa a Borgo Sardellino, a Celano (L'Aquila), della Guardia di finanza italiana e della Gendarmeria vaticana: sequestrati chili di monete d'oro e d'argento, medaglioni e migliaia di euro in contanti. Da indiscrezioni si tratterebbe dell'abitazione del papà di Fabrizio Tirabassi, 55 anni, celanese, ex economo della segreteria di Stato del Vaticano, indagato per corruzione nello scandalo finanziario che sta scuotendo la Santa Sede.
Il valore sequestrato ammonterebbe a circa 2 milioni di euro in preziosi e 600 mila euro in contanti, rinvenuti nella casa romana di Fabrizio e in quella di Celano, di proprietà del padre ormai 90enne, di cui poco meno della metà conservati in una vecchia scatola delle scarpe.
Tirabassi è sospettato di aver favorito gli affari dei finanzieri Mincione e Torzi.
Le indagini riguardano alcune compravendite immobiliari milionarie all'estero, in particolare immobili di pregio a Londra, e alcune strane società inglesi che avrebbero partecipato al business. Lo scandalo è scoppiato dopo gli incontri, del 2019, all'Hotel Bulgari di Milano, saletta riservata. Tre uomini discutono animatamente, di soldi, di affari. Uno è un broker, Gianluigi Torzi. Un altro è un dirigente del Vaticano, Fabrizio Tirabassi. Il terzo è Enrico Crasso, storico gestore delle finanze della Santa Sede. «Tu lo sai che su questa operazione c'è tutto il mondo, sì? Ci sono i servizi vostri, i servizi inglesi...- afferma Torzi- questa cosa va fatta come ti dico io e nessuno si fa male, perché non è che Gianluigi è caduto dal cielo e vi ha salvato l'operazione». L'operazione di cui parlano, rimasta segreta fino a ottobre 2019, è conosciuta oggi come «lo scandalo del palazzo di Londra». Nello scandalo finanziario che sta investendo il Vaticano, spuntano anche bonifici ad una donna, esperta in relazioni diplomatiche, titolare di una società in Slovenia, la Log Dic Doo con sede a Lubiana, che si occupa di missioni umanitarie. La protagonista della svolta della vicenda si chiama Cecilia Marogna.