Vaccini, a luglio meno scorte Pfizer. Lopalco: «Costretti a rallentare»

Vaccini, a luglio meno scorte Pfizer. Lopalco: «Costretti a rallentare»
di Paola COLACI
Lunedì 21 Giugno 2021, 05:00 - Ultimo agg. 22 Giugno, 15:03
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A luglio meno scorte di vaccino Pfizer alle Regioni. La comunicazione è stata recapitata lo scorso venerdì da parte della struttura commissariale per l’emergenza guidata dal generale Francesco Figliuolo. E l’assessore alla Salute della Puglia Pier Luigi Lopalco ne prende atto. Anche se non nasconde un certo rammarico: «Saremo costretti a cambiare passo e ad andare più piano. È un peccato però perché il nostro obiettivo è quello, invece, di aumentare il numero delle vaccinazioni ogni giorno». La somministrazione delle seconde dosi, tuttavia, non sarà compromessa. Qualche rallentamento, al contrario, si potrebbe registrare rispetto alle nuove prenotazioni. Si vedrà. Ma l’epidemiologo fa il punto anche sui prossimi step della campagna vaccinale, sull’abolizione dell’obbligo della mascherina e sui nuovi casi di variante indiana in Puglia.

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Assessore Pier Luigi Lopalco, quali effetti avrà sulla campagna vaccinale la riduzione delle forniture di vaccino Pfizer annunciata dal commissario straordinario Figliuolo?
«Come in tutte le regioni italiani, anche in Puglia ci sarà una riduzione delle consegne nella prima metà di luglio.

Ciò comporterà inevitabilmente il fatto di dover effettuare qualche vaccinazione in meno per le prime due settimane del mese. Ci sarà un rallentamento, in pratica. E ciò è vero soprattutto rispetto al ritmo con il quale sta procedendo la campagna in Puglia. Se l’obiettivo sino a questo momento era quella di incrementare quasi quotidianamente il numero delle somministrazioni, ora saremo costretti a tirare un po’ il freno. E confesso che ciò mi rammarica: al momento siamo oltre il 92% delle dosi somministrate rispetto a quelle consegnate. Abbiamo già vaccinato più del 90% degli ultrasessantenni. E puntiamo a raggiungere la stessa percentuale di copertura anche in relazione agli over 40».


Il generale Figliuolo ha, comunque, annunciato che entro settembre la quantità di vaccini a disposizione consentirà di raggiungere l’obiettivo di immunizzare l’80% degli italiani vaccinabili.
«I numeri ci sono tutti. Ed è giusto l’obiettivo a livello generale. Ma rispetto alla percentuale indicata, se in Puglia riusciremo a vaccinare il 90% degli ultraquarantenni e il 70% dei ragazzi personalmente sarò più contento»


Nell’immediato la riduzione delle consegne potrebbe determinare disagi per chi è in attesa di prima dose o di richiamo?
«La somministrazione delle seconde dosi non sarà compromessa. Qualche rallentamento potrebbe registrarsi rispetto alle nuove prenotazioni». 


Un’altra indicazione che arriva dalla struttura commissariale è quella di effettuare il recall di tutto gli over 60 che ancora mancano all’appello.
«Lo stiamo già facendo. In Puglia i numeri di over 60 che non hanno ricevuto neppure la prima dose di vaccino sono, in proporzione, piuttosto bassi. Nelle fasce di età dai 60 anni in su abbiamo ottenuto una copertura di vaccinati pari se non superiore al 90%. Ecco perché sono fiducioso che i numeri regionali su questo fronte siano piuttosto gestibili. Del resto, nelle scorse settimane abbiamo già effettuato il recall per gli ultraottantenni. E con la stessa modalità e puntualità le Asl procederanno anche per la fascia di età indicata dalla struttura commissariale».


Al netto delle campagna vaccinale, l’attenzione sui rischi della variante indiana resta alta. Nel Brindisino si è registrata una vittima e sono circa 70 le persone in quarantena. Lo stesso governatore Michele Emiliano nei giorni scorsi ha fatto sapere di essere preoccupato. Qual è la situazione?
«Stiamo lavorando a cercare attivamente la variante Delta. Ed è ovvio che quando la si cerca, i casi si trovano. Siamo preoccupati? Per il momento non più del dovuto poiché fortunatamente siamo in una fase di circolazione virale molto bassa. E segnali di aumento legati alla variante Delta non ne abbiamo. Per adesso, dunque, siamo abbastanza ottimisti».

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Infine, la mascherina: l’obbligo di indossarla all’aperto potrebbe essere abolito già a inizio di luglio. È d’accordo rispetto a questa accelerata?
«Dibattere sulla data del primo o del 5 luglio per fissare l’abolizione di questo obbligo ritengo sia una questione di lana caprina. Non saranno pochi giorni a fare la differenza. Nel merito, la penso così: nessuno mette in dubbio l’utilità dell’uso della mascherina. Se dovessi essere un eventuale portatore di virus, utilizzando la mascherina non metterò a repentaglio la salute degli altri. Questo principio è sempre valido. L’attuale ragionamento, tuttavia, è legato all’accettabilità di questa misura».


Cosa intende dire?
«Personalmente la mattina faccio una passeggiata in riva al mare, sono vaccinato ma indosso comunque la mascherina per un dovere civico. Al bar al chiuso, invece, la abbasso per prendere il caffè. Lo stesso vale di sera, tra i più giovani anche non vaccinati: la mascherina spesso non si indossa. Queste evidenze ci sono, non possiamo fare gli ipocriti. Ecco perché l’obbligo va eliminato. Pur continuando comunque a far comprendere a tutti che la mascherina era e resta un ottimo mezzo di protezione».

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