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No vax a Roma, deserto a piazza Venezia: i negazionisti fanno flop

Pochissimi manifestanti nella Capitale, il leader Franzoni bloccato ai Castelli

No vax a Roma, deserto a piazza Venezia: i negazionisti fanno flop
No vax a Roma, deserto a piazza Venezia: i negazionisti fanno flop
di Alessia Marani
Articolo riservato agli abbonati
Martedì 15 Febbraio 2022, 06:45 - Ultimo agg. : 22 Febbraio, 05:29
4 Minuti di Lettura

«Ma gli altri dove sono?». Se lo chiedevano i No vax approdati ieri alla spicciolata nei giardinetti di fronte la basilica di San Marco a piazza Venezia a pochi passi dall'Altare della Patria. Continuavano a ripeterselo nelle chat dedicate e nei canali Telegram aspettando rinforzi e truppe che all'orizzonte non si scorgevano. Dovevano essere a migliaia, accendere la miccia della «ribellione» al Green pass e alla «dittatura sanitaria europeista», facendo partire da Roma una mobilitazione massiccia, sull'onda delle proteste dei camionisti in Canada e dei gilet gialli del Freedom Convoy francese.

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No vax, il flop di piazza Venezia

 

Invece si sono ritrovati in 200 scarsi nella mattinata, nel pomeriggio se ne contavano sì e no una settantina e poche anche le idee all'unisono. «Dov'è il generale Pappalardo?», chiedeva una attivista al leader della Variante torinese Marco Liccione. «Ha fatto il suo comizio e se ne è andato. Aveva detto che la sindaca di Rocca di Papa non lo avrebbe fermato e invece... eccoci qua, quattro gatti e ho perso una giornata di lavoro», ha rimbrottato.

Roma, manifestazione No vax: denunciati gli organizzatori (anche il generale Pappalardo)


LA DELUSIONE
Il riferimento era al maxi-raduno annunciato dal sedicente Fronte di liberazione nazionale di Antonio Pappalardo e Nicola Franzoni ai Pratoni del Vivaro, ai Castelli Romani, dal 10 al 13 febbraio, una tre giorni che nei piani avrebbe condotto alle porte della Capitale non meno di diecimila disobbedienti. Invece, la montagna ha partorito il topolino. Fatto dietro front dopo il veto sui Pratoni imposto dalla Prefettura, i manifestanti hanno disertato anche il Circo Massimo dove avevano preannunciato un sit-in per ieri mattina. Confidavano in una marcia su Roma fino al Parlamento da raggiungere con ogni mezzo: auto, camper e camion, fischietti e bandiere tricolori.
CHECK-POINT
Il loro leader Nicola Franzoni, per giorni aveva arringato il suo popolo attraverso video circolati nella rete: «Blocchiamo la Capitale, arrivate da tutta Italia, rimaniamo là». Ma i No vax hanno trovato sul loro percorso una città blindata, con check-point e posti di controllo a ogni ingresso, sulle principali consolari e ai caselli autostradali, presidiati già da giorni. Un programma messo in campo dalla Questura in accordo con le altre forze dell'ordine nel corso delle riunioni del comitato per la sicurezza e l'ordine pubblico convocate dal prefetto Matteo Piantedosi.

Canada, il premier Trudeau dichiara l'emergenza nazionale per fermare le proteste No vax: sospese le libertà civili


I camper sono stati fermati prima di entrare nella Capitale, scortati nelle aree sosta di Arco di Travertino, Colombo e Saxa Rubra, gli attivisti invitati da polizia e carabinieri a raggiungere il centro di Roma a piedi o con i mezzi pubblici. Una trentina le persone identificate. Lo stesso Franzoni, che aveva trovato ospitalità in provincia (ha un foglio di via dalla Capitale) nella mattina è stato accompagnato per accertamenti al commissariato di Velletri e qui denunciato per istigazione a delinquere, alla luce proprio di quei video in cui incitava a forzare i controlli con i camion. Denunciati anche gli organizzatori della mancata manifestazione al Circo Massimo, tra cui lo stesso Antonio Pappalardo, che a dispetto di quanto preavvisato si sono diretti all'Altare della Patria per una protesta non autorizzata. Tutti i partecipanti, la gran parte identificati da Digos e informativa dell'Arma, saranno denunciati per lo stesso motivo. Per Pappalardo una giornata no: respinto anche al bar dove non è stato fatto entrare senza esibire il Pass.

 


I DISAGI
Liccione nel pomeriggio è stato costretto ad ammettere: «Non abbiamo la potenza numerica per portare avanti questa manifestazione ma ci ascolteranno lo stesso», dando appuntamento per le 10 di questa mattina sempre in piazza Venezia (anche se la Questura ha già fatto sapere che l'area non sarà autorizzata) per una «resistenza a oltranza», per poi confluire più tardi in un'altra manifestazione indetta dalla Fisi, la Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali, nella quale si temono infiltrazioni. Ieri a piazza Venezia c'erano anche alcuni esponenti di Forza Nuova che saranno presenti pure oggi. In serata gli ultimi No vax che avevano tentato di accamparsi nei giardini sono stati convinti a desistere. Per tutta la giornata nel centro di Roma si sono registrati disagi per la chiusura di alcune strade e di un tratto di via del Corso, una città ancora una volta in ostaggio di pochi manifestanti. Mentre nelle chat No vax le posizioni si dividevano e cominciava il je accuse interno: «Fate la rivoluzione dal divano, leoni da tastiera». Liccione confida: «Franzoni e altri hanno alzato troppo i toni, molti si sono spaventati, noi dovevamo essere in tanti per essere ricevuti dal governo. Oggi riproveremo».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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