Roma, caso salari: un fisso più alto e tagli di spesa per gli arretrati

Roma, caso salari: un fisso più alto e tagli di spesa per gli arretrati
di Andrea Bassi
Martedì 12 Gennaio 2016, 08:23 - Ultimo agg. 08:28
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ROMA - Per uscire dallo stallo, e scongiurare il taglio delle buste paga di gennaio dei 23 mila dipendenti del Comune di Roma, la prima mossa, quella probabilmente più scomoda, dovrà farla il commissario straordinario Francesco Paolo Tronca. Solo in seconda battuta il governo potrebbe intervenire. A poche ore dalla scadenza per compilare i cedolini, l'unico modo per evitare che la parte variabile del salario, quella dichiarata illegittima dalla Ragioneria dello Stato perché erogata a “pioggia” non venga pagata, è passare per una delibera comunale che aumenti la quota fissa dei premi di produttività e riduca invece la parte variabile.


 
Un intervento che sarebbe giustificato dal fatto che nella Capitale, a differenza degli altri grandi Comuni, la parte fissa vale la metà del salario accessorio. In altri Comuni, come per esempio Milano, la quota stabile dell'incentivo raggiunge il 63%, mentre ci sono dei casi limite, come quello di Napoli, dove il «fisso» è addirittura pari al 93% del salario accessorio.

Il deputato Pd ed ex assessore al Bilancio del Comune di Roma, Marco Causi, ha presentato emendamenti per elevare la parte fissa del salario accessorio della Capitale fino a raggiungere quella media dei comuni capoluogo di Regione con popolazione superiore a 300 mila abitanti. A Roma, dunque, si passerebbe da 3.100 euro circa a 4.300 euro di quota fissa per i premi. Ma il governo non avrebbe intenzione di dare il via libera all'emendamento. Palazzo Chigi non vuole una norma ad-hoc per la Capitale che possa essere letta come un nuovo salvagente per Roma. Tronca, dunque, dovrà assumersi direttamente la responsabilità della misura. Da tempo, per ottenere una sponda, il Campidoglio ha chiesto un parere all'Aran, l'Agenzia che per il governo si occupa di contrattazione nel pubblico impiego che, tuttavia, è rimasto al momento senza risposta.

I PASSAGGI
Se sulla questione degli stipendi futuri, quelli che saranno pagati a partire da questo mese, Palazzo Chigi preferisce stare alla finestra, una soluzione appare più probabile per la questione degli arretrati. Il Tesoro ha chiesto che i soldi erogati indebitamente ai dipendenti negli anni scorsi vengano recuperati. La questione non riguarda solo Roma, ma diversi Comuni. In molti lo stanno già facendo, compresa Firenze, dove era stato lo stesso Matteo Renzi quando era sindaco a decidere il recupero. Il governo, in realtà, già circa un anno fa ha deciso che, in linea generale, questo ristoro possa essere fatto in modo spalmato nel tempo. Il decreto numero 16 del 2014 prevede che il recupero dei soldi erogati illegittimamente come salario accessorio possa essere effettuato tagliando i futuri fondi destinati dai Comuni a questo scopo, oltre a risparmi sul personale, come i tagli alla spesa per i dirigenti e per i dipendenti. Nel milleproroghe potrebbe essere inserita una norma che rafforza questo meccanismo. La compensazione degli importi erogati illegittimamente negli anni passati, avverrebbe anche grazie ai risparmi di spesa ottenuti negli ultimi cinque anni anche se non formalizzati in piani di razionalizzazione.

Un modo per premiare gli enti più virtuosi, che magari negli anni scorsi hanno ridotto i loro bilanci ma non hanno potuto usare questi risparmi per compensare i fondi del salario accessorio illegittimamente erogato. Ai fini del recupero delle somme, poi, sarà consentito ai sindaci anche di utilizzare i risparmi di spesa derivanti dalle «sponsorizzazioni», visto che queste somme oggi possono anche essere utilizzate per aumentare i fondi per il salario accessorio. Infine i Comuni potranno destinare al recupero anche i risparmi legati ad una rinuncia volontaria delle «facoltà assunzionali». Insomma, un blocco totale del turn over.

Ci sarà poi una terza fase di questa sorta di cronoprogramma che il governo ha in mente: la riforma complessiva dei fondi per il salario accessorio.

Una questione che verrà affrontata nell'ambito della contrattazione nazionale per il rinnovo del contratto degli statali. In quella sede dovrebbe essere chiarito una volta per tutte come si formano i fondi per gli incentivi e la ripartizione tra parte fissa e parte variabile.