Lottizzazioni edilizie sbloccate e piani urbanistici avviati o in dirittura d'arrivo. La questione cemento è tornata d'attualità nei territori a nord di Napoli, dove da qualche anno le aziende edili fanno registrare volumi di affari considerevoli, facendo rievocare la stagione della maxi speculazione degli anni Ottanta, quando migliaia di cittadini decisero di trasferirsi dal capoluogo alla provincia, con conseguenze devastanti (sotto il profilo ambientale ed idrogeologico) per il territorio.
Nell'area giuglianese e in quella flegrea il consumo intensivo di suolo è sotto gli occhi di tutti. A Marano, di recente, è stato sbloccato - per effetto di un ricorso alla giustizia amministrativa promossa da una cooperativa titolare di un terreno in via Adda - un piano di lottizzazione denominato C17.
Nella vicina Quarto, dove le operazioni improntate alla realizzazione di nuovi insediamenti abitativi sono già riprese da qualche tempo, il sindaco Antonio Sabino ha presentato le linee guida del nuovo piano urbanistico comunale. Lo strumento urbanistico - che un team di esperti sta predisponendo - deve passare ancora per diversi step: l'approvazione in giunta, l'invio degli atti alla Città Metropolitana e l'approvazione in Consiglio comunale.
Anche a Mugnano il business del cemento è più che mai fiorente. Il varo del Puc è ancora in itinere e i tempi per l'approvazione non si preannunciano brevi. Nel frattempo si continua a costruire, poiché le norme di salvaguardia - che contemplerebbero lo stop a tutte le operazioni - possono scattare solo con l'approvazione del Puc in giunta. A Calvizzano, dove il Piano è stato approvato da una commissione straordinaria, sorgeranno invece una sessantina di appartamenti in punto al confine con Marano. A Qualiano, invece, il Puc è stato approvato e i nuovi appartamenti saranno circa quattrocento.