Multe, il sistema in tilt: buco da 30 milioni nelle casse del Comune di Roma

Multe, il sistema in tilt: buco da 30 milioni nelle casse del Comune di Roma
Multe, il sistema in tilt: buco da 30 milioni nelle casse del Comune di Roma
di Francesco Pacifico
Sabato 31 Dicembre 2022, 09:33
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Di fronte ad automobilisti tanto indisciplinati, anche la tecnologia nella Capitale alza bandiera bianca. A Roma è andato in tilt il software per la gestione delle contravvenzioni: troppe sanzioni da lavorare con il risultato che basta inserire male o in maniera incompleta un dato e la pratica si blocca. E così il Comune si è ritrovato nelle sue casse con un buco di 31 milioni di euro. Una situazione imbarazzante: per il Campidoglio che ha chiuso con molta fatica il bilancio di previsione per l'anno 2023, già falcidiato dai 400 milioni di tagli alle entrate (Imu, contributo di soggiorno e addizionale Irpef) e, soprattutto, per il corpo della polizia locale. Che quest'anno in più occasioni ha rivendicato di aver aumentato del 10 per cento il numero delle multe. Il caso scoppia a novembre quando l'assessorato al Bilancio deve fare le prime proiezioni sulle entrate nel 2022 per delineare il budget del 2023.

Gli uffici si sfregano le mani pensando all'aumento delle multe: è finito il Covid e c'è più gente in giro compresi i turisti, poi c'è la stretta sui tavolini non autorizzati.

Invece, i tecnici del dipartimento risorse economiche si accorgano che rispetto alle previsioni l'incasso registra un calo di 31 milioni. A quanto pare, è il sindaco Roberto Gualtieri a chiedere conto direttamente al comandante della polizia locale, Ugo Angeloni. Il quale cade letteralmente dalle nuvole. Fa un primo controllo e ha gioco facile nel dimostrare che i suoi agenti non hanno lesinato sulle contravvenzioni: si sono emessi verbali per oltre 71 milioni soltanto nel primo semestre dell'anno. Quindi sciorina i numeri: nello stesso periodo gli accertamenti per violazioni al codice stradale sono passati da 316mila a 359mila rispetto al 2021, le contravvenzioni a distanza (con autovelox e telecamere della Ztl) da 389mila a 412mila, le altre sanzioni amministrative da 6300 a 9171 e quelle legate alle ordinanze del sindaco da 353 a 526.

Il giallo

Dopo aver vagliato tante ipotesi si scopre la sorprendente verità: il disallineamento è causato dal sistema informatico Pro.sa, introdotto nell'agosto del 2021 dalla giunta Raggi e che dal luglio del 2022 elabora anche le centinaia di migliaia multe stradali: un sistema open source (con licenza gratuita) dove il Comune paga soltanto una ditta esterna per controllare che il programma funzioni. Parlando con alcuni vigili, in Comune scoprono che le lavorazioni su Pro.sa sono sempre più lente e che va in tilt e non trasmette a AequaRoma la sanzione se gli agenti stessi inseriscono male un nome o dimenticano la data dell'intervento. «Tra l'altro - segnala Giancarlo Cosentino della Cisl Fp - abbiamo saputo di cittadini che, dopo aver pagato entro cinque giorni la multa una volta trovato il tagliandino sul parabrezza, si sono visti rinviare la sanzione per posta». Il Comune vuole incassare questi soldi e ha dato alla società esterna che gestisce il software il compito di riguardare tutte le pratiche inserite per capire quali sono bloccate. In ogni gruppo Angeloni, che di agenti ne ha sempre meno, ha istituito un'apposita squadra di vigili sia per controllare il lavoro fatto sia per insegnare ai colleghi come vanno processati i dati. «Forse era il caso - nota Cosentino - di comprare un programma adatto per le esigenze di Roma». Aggiunge Marco Milani (Sulp): «Già in passato alcune innovazioni tecnologiche, per esempio quelle per la rilevazione degli incidenti stradali, hanno causato problemi gestionali. Come pare avvenga in questo caso. La tecnologia dovrebbe alleggerire i carichi di lavoro e aumentare efficienza e produttività, invece presso la polizia locale le cose finiscono per funzionare al contrario».

 

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