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Reddito di cittadinanza, finta residenza (anche in un supermercato) a Roma e dati falsi. «Così si truffa il sistema»

Nel 2022 sono 700 le persone denunciate dai carabinieri per appropriazione indebita. Da chi dice di abitare in un supermercato agli affiliati "nullatanenti" di clan criminali

Reddito di cittadinanza, finta residenza a Roma e dati falsi. «Così si truffa il sistema»
Reddito di cittadinanza, finta residenza a Roma e dati falsi. «Così si truffa il sistema»
di Camilla Mozzetti e Giampiero Valenza
Articolo riservato agli abbonati
Martedì 6 Dicembre 2022, 07:07 - Ultimo agg. : 14:08
3 Minuti di Lettura

Li chiamano furbetti del reddito di cittadinanza. All'inizio incassano l'assegno con una certa soddisfazione, fanno spese per quanto possono con la speranza vana di passare inosservati, ma per lo Stato non è difficile scovarli: basta intrecciare le banche dati e scoprire redditi, immobili, macchine che magari, al momento della presentazione della domanda, vengono dimenticate. Leggeri problemi di memoria? Mica tanto: sono leggerezze che fanno muovere la macchina dello Stato e che fanno spendere milioni di euro. Roma non è nuova a casi del genere: nelle ultime settimane i carabinieri della Capitale hanno denunciato 95 persone perché non avevano i requisiti per ottenere il sussidio.

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Dai calcoli effettuati dagli inquirenti avrebbero percepito la somma complessiva di 564.724 euro pur avendone diritto. Tutte sono state denunciate per falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni dello Stato. Nell'elenco dei percettori capitolini che indebitamente approfittano del reddito c'è un po' di tutto, anche perché il metodo più facile è quello di indicare una residenza fittizia o persone a carico che poi non si hanno più. Alcuni nella domanda, poi accettata, avevano dichiarato di vivere in un garage o perfino in un supermercato. Dunque dati falsi che non possono essere vagliati nell'immediatezza e che però permettono di far sbloccare il sussidio. «Molti documenti sono autocertificati dagli utenti - dicono da un Caf della Capitale - Ma poi ci pensa l'Inps ad accorgersi che qualcosa non torna. Certo, quando noi diciamo se i richiedenti hanno automobili prendiamo atto di quando ci dicono no».

La malavita

E ce ne sono per tutti i gusti di furbetti che hanno beneficiato del reddito senza averne titolo e costruendo delle identità ad hoc solo per questo scopo. Da un appartenente alla famiglia Casamonica-Spada che ha percepito per mesi il reddito di cittadinanza pur avendo (ma non formalmente) una palestra ad Ostia del valore di 250 mila euro, diversi negozi, macchine di grossa cilindrata e una villa dove poi effettivamente viveva. Non solo gli ndranghetisti del litorale dunque che ben avevano capito come si poteva truffare lo stato. Nel novero degli approfittatori ecco pure rampolli della mala autoctona romana e anche stranieri come un tunisino che dichiarando di essere nato in Italia ha ricevuto il sussidio senza avere la cittadinanza. Nell'ultimo anno - tra settembre 2021 e settembre 2022 - i carabinieri del comando provinciale di Roma hanno accertato appropriazioni indebite del reddito di cittadinanza per ben 3 milioni 522 mila euro, portando poi alla denuncia di quasi 700 persone. Tra queste, anche numerose donne. Il metodo più sicuro è quello delle identità false ma è stato accertato che anche persone arrestate, con il sussidio sbloccato, lo hanno continuato a ricevere da dietro le sbarre. E questo perché non avevano comunicato di percepirlo. Scoperto anche questo i militari da oltre un anno verificano di default la posizione di ogni fermato, arrestato o denunciato.

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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