Tamponi, mancano i medici: «Richiamati dalle ferie». Saltano gli esami a Tiburtina e Anagnina

Tamponi, mancano i medici: «Richiamati dalle ferie». Saltano gli esami a Tiburtina e Anagnina
Tamponi, mancano i medici: «Richiamati dalle ferie». Saltano gli esami a Tiburtina e Anagnina
di Lorenzo De Cicco
Lunedì 17 Agosto 2020, 00:46
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La coperta per i tamponi è corta. Mancano medici. Venti sono già rientrati dalle ferie nelle ultime ore, dirottati tra l’aeroporto di Fiumicino e i drive-in aperti in tutta fretta dalla Regione Lazio. Ma non basta: altri ancora dovranno essere richiamati in servizio a strettissimo giro di posta, per rafforzare le truppe dei camici bianchi chiamate ad arginare, in pieno agosto, i contagi fra i vacanzieri di ritorno. Il problema è che la lista dei viaggi da tenere d’occhio si fa ogni settimana più lunga: si è partiti con i tamponi a chi rientrava dal Bangladesh, a inizio luglio, poi l’8 i voli sono stati bloccati dal Ministero della Salute.

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È toccato quindi ai tragitti dall’Est Europa, quindi la Romania, la Polonia, la Moldavia, con i medici dell’unità speciale della Regione spediti negli spiazzi dove fanno scalo i torpedoni da Bucarest e Varsavia, a ridosso delle stazioni di Tiburtina e Anagnina. Dal 13 agosto, su disposizione del governo, all’elenco si sono aggiunte Grecia, Spagna, Malta e Croazia: chi torna ha l’obbligo di sottoporsi al tampone naso-faringeo entro 48 ore dallo sbarco nel nostro Paese. Fino a ferragosto, chi è rientrato ha potuto effettuare l’esame nei drive-in della Pisana. Ieri è stato allestito il primo centro per i test all’aeroporto di Fiumicino, da dove passa il 70 per cento del traffico aereo nazionale. Al “Leonardo da Vinci” l’Uscar (l’unità speciale di continuità assistenziale della Regione) ha inviato 40 tra medici e infermieri, altri 120 operatori sanitari stanno lavorando nei drive-in Covid. Stamattina dovrebbe aprire uno spazio analogo all’aeroporto di Ciampino. Risultato: sono saltati, per il momento, i controlli nelle stazioni dei pullman, da dove in settimana riprenderanno i viaggi dalla Romania e dagli altri paesi dell’Est che hanno fatto registrare contagi «d’importazione», come li classifica la Asl.

GLI SCALI SCOPERTI
«Abbiamo dovuto rafforzare i presìdi negli aeroporti e nei drive-in, sospendendo l’attività di controllo ad Anagnina e Tiburtina», spiega Pierluigi Bartoletti, il responsabile dell’Uscar, in prima linea dall’inizio dell’emergenza. «L’ordinanza del governo sui rientri da Grecia e Spagna è arrivata il 13 agosto, quando alcuni medici, dopo tanti mesi di lavoro senza sosta, avevano programmato qualche giorno di ferie. Ora li stiamo richiamando, 20 sono già rientrati, altri ancora torneranno in servizio nei prossimi giorni».
Per capire quanto sia necessario moltiplicare gli operatori in campo basta vedere le foto che arrivavano ieri dal drive-in all’ospedale San Giovanni, un serpentone di auto in coda per centinaia di metri. Tanto che nel tardo pomeriggio l’unità di crisi della Regione ha dovuto annunciare che «sono operativi anche i drive-in del Santa Maria della Pietà e il drive-in del Forlanini». In tutto, solo a Roma città, sono stati aperti 6 drive in. «Serve comprensione, stiamo facendo lo sforzo massimo, chiediamo la collaborazione di tutti», è l’appello dell’assessore alla Sanità, Alessio D’Amato.

I NUOVI CONTAGI
I casi continuano ad aumentare: 58 a ferragosto, altri 68 ieri. E i fronti si moltiplicano. Ieri è stato scoperto un nuovo focolaio in una casa di cura tra Boccea e Montespaccato, in via di Vallelunga, gestita dalle Ancelle Francescane del Buon Pastore. I pazienti positivi sono 24. «Il caso indice con molta probabilità è un operatore sanitario», dice la Pisana. La Asl Roma 1 sta indagando.

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