È deceduto martedì sera, all'età di 64 anni, Mario Ianulardo, noto avvocato di Nocera Inferiore. I funerali si terranno oggi alle 9, presso la chiesa di Santa Maria del Presepe. Penalista tra i più autorevoli e di grande esperienza, autore di svariate pubblicazioni e forte conoscitore della materia informatica e sicurezza. Al punto che insieme ad altri due esperti nocerini, scoprì una falla nell'app Immuni, ideata per il monitoraggio del Covid. Specializzato in Diritto Penale dell'Informatica, aveva rivestito il ruolo di consulente di ricerca di gruppi e supporto a varie università. Una delle sue più grandi passioni era la musica.
La chitarra, in particolare, che aveva suonato da giovane. «Ho appreso - dice il presidente del Consiglio dell'Ordine degli avvocati di Nocera, Guido Casalino - dell'improvvisa e prematura dipartita del collega Mario Ianulardo.
Ianulardo, già consigliere della Camera Penale del Circondario di Nocera e magistrato onorario presso la Procura di Salerno, dal 2000 aveva svolto attività divulgative della didattica e ricerca scientifica dell'informatica giuridica, partecipando e realizzando eventi sul mondo della sicurezza informatica. Tra i suoi interessi le nuove tecnologie e gli elementi costitutivi dei reati informatici, così come le modalità di acquisizione delle prove. A riguardo, fu docente alla scuola di polizia giudiziaria di Milano e presso la stessa Procura, così come a master e scuole di aggiornamento. Ancora, era membro della redazione di riviste scientifiche e consulente legale per la realizzazione del sistema di videosorveglianza del Porto di Napoli, oltre che membro della commissione per la verifica di conformità della fornitura con installazione delle infrastrutture di security, da realizzare nel Porto commerciale di Salerno. Lascia moglie e figli. Tanta commozione tra i colleghi, dopo aver appreso la notizia: «Splendido esempio di avvocato e di persona perbene. Le fugaci occasioni di incontro con lui confermavano che fare questo lavoro era stata la scelta giusta, sul piano professionale e ancor di più su quello umano. Il suo garbo e la sua disponibilità mancheranno molto a tutta la classe forense».