Bimba va dal padre in carcere,
lui la turba umiliando la madre

Bimba va dal padre in carcere, lui la turba umiliando la madre
di Viviana De Vita
Sabato 2 Marzo 2019, 06:20 - Ultimo agg. 07:08
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Sette anni, un padre detenuto per maltrattamenti e stalking ai danni della mamma: il tribunale autorizza la piccola, che chiede ripetutamente di poter vedere il suo papà, ad incontri protetti con il genitore ma, poco dopo, sospende ogni contatto perché la bambina appare turbata e si rifiuta di tornare a colloquio. Viene nominato un consulente e si scopre che l’uomo, lungi dal trascorrere il tempo a disposizione amorevolmente con la figlioletta, non fa altro che offendere l’ex moglie, madre della bambina, con epiteti irripetibili. Il tribunale sospende gli incontri per tutelare la bambina, già provata dalla detenzione del padre, e l’uomo ora rischia di non vederla mai più. È una delle storie emerse nel corso del convegno “Affettività e genitorialità nei luoghi di reclusione” che, organizzato dall’Ami (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani, sezione di Salerno), si è tenuto venerdì scorso presso l’aula Parrilli del tribunale di Salerno. A raccontarla è stata Valentina Chiosi, giudice presso la sezione famiglia del Tribunale di Salerno, dove ogni giorno approdano decine di storie drammatiche di genitorialità spezzata. Se i figli di genitori separati stentano a riuscire a mantenere un rapporto con entrambe le figure genitoriali privilegiando la relazione con il genitore affidatario, nel carcere questa divergenza si acuisce ancor di più soprattutto quando ad essere recluso è il padre, già separato dalla madre. Decine le storie emerse nel corso del convegno in cui sarebbero proprio le madri a privare i figli di quegli incontri rifiutandosi di portare i bambini a colloquio soprattutto quando a carico dei padri vige la misura del divieto di avvicinamento all’ex moglie, madre dei bambini.
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