Cade dalla barca a Cetara, ucciso dall'elica: ​«Colpa di una manovra sbagliata»

Uno degli amici si è tuffato per tentare di salvarlo: i due ragazzi sono stati sottoposti ad alcol e drug test

Le ricerche del disperso a Cetara
Le ricerche del disperso a Cetara
di Petronilla Carillo
Lunedì 14 Agosto 2023, 23:01 - Ultimo agg. 16 Agosto, 08:23
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Undici giorni dopo, la tragedia si ripete. In uno specchio di acqua non troppo distante da dove, il 3 agosto scorso, è morta la turista statunitense Adrienne Vaughan: accade, questa volta, al largo di Cetara. La collisione tra il gozzo e il veliero Tortuga, invece, avvenne a largo del fiordo di Furore. Un’altra persona ieri avrebbe perso la vita uccisa dall’elica di una piccola imbarcazione presa in affitto in mattinata a Salerno. Per la guardia costiera di Salerno, però, ufficialmente si sta cercando un disperso, nulla si conferma sulle sue condizioni: se è ancora vivo o se è morto. Almeno fino al ritrovamento. Ma i due amici che erano con il ragazzo, tutti salernitani e al di sotto delle trentina, avrebbero raccontato di aver tentato di afferrare la sua mano prima che il corpo si inabissasse. Insomma, lo hanno visto andare via. Sparire, risucchiato dal mare. 

Sarebbe stato un incidente a causare la caduta in acqua del ragazzo. Tutto è accaduto a causa di un banale incidente legato ad un manovra sbagliata. A bordo di quel barchino, secondo una prima ricostruzione effettuata dagli uomini della guardia costiera e dal magistrato di turno della procura di Salerno che hanno ascoltato i due superstiti, il giovane che era alla guida avrebbe effettuato una virata un po’ maldestra, il ragazzo ora disperso era seduto sul bordo del natante con il cellulare in mano, non si è accorto di nulla: ha perso l’equilibrio ed è caduto. Allora i due amici, nel vano tentativo di recuperarlo hanno fatto retromarcia e sarebbe stato allora che lo avrebbero colpito, stando sempre ai racconti fatti, con l’elica.

Lo hanno sentito urlare, si sono affacciati a poppa ed hanno visto il corpo del ragazzo in una chiazza di sangue.

Uno dei due si è lanciato in acqua, l’altro è rimasto a bordo per cercare di recuperare l’amico. Lo hanno afferrato, era rigido, è finito giù. Sui fondali del mare. Allora hanno chiesto aiuto alla guardia costiera. Sul posto è arrivata subito una motovedetta che ha recuperato la barca e i superstiti e ha portato il natante, ora sotto sequestro, in capitaneria a Cetara. Poi i due giovani sono stati accompagnati a Salerno dove sono stati interrogati e sottoposti agli alcol e drug test. 

La macchina operativa è partita da subito. La guardia costiera ha schierato in acqua due motovedette, una imbarcazione più grande con i tender e disposto l’invio dei sommozzatori ai quali sono stati affiancati quelli dei vigili del fuoco. La polizia di Stato, invece, ha offerto il proprio aiuto alle ricerche con un elicottero e con le moto d’acqua che si sono avvicinate alla costa, rastrellando la scogliera nei pressi del porto di Cetara. Da terra, da Salerno, invece, si sono subito mobilitati gli amici dei tre che hanno iniziato a preoccuparsi quando i ragazzi non rispondevano alle telefonate. L’incidente sarebbe avvenuto intorno alle 15 e loro avrebbero dovuto riportare l’imbarcazione al noleggiatore. 

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Sarà ora la procura, una volte ritrovato il disperso e valutato le testimonianze rese dai due amici, che hanno ammesso di averlo colpito, a valutare la posizione di ciascuno dei presenti. Sicuramente verranno fatti anche accertamenti sull’elica e si attendono gli esami effettuati sui ragazzi. Prima di verificare le singole responsabilità. 

Già dopo la collisione mortale che è costata la vita alla turista americana, si era proposto il problema della sicurezza in mare. Soprattutto degli avventurieri della domenica, dei charter, dei controlli in mare. In quella circostanza, al temine della conferenza stampa in Capitaneria per spiegare lo stato dell’inchiesta sulla morte della americana, il comandante di Salerno Attilio Maria Daconto aveva dichiarato che «Siamo molto attenti alla sicurezza in mare. I controlli vengono svolti su tutta la costa salernitana e la prova è data dai 130 verbali fatti per comportamenti non corretti, tutti regolarmente sanzionati». Aggiungendo che «C’è un attento controllo alle patenti nautiche, ai dispositivi di sicurezza a bordo ma, quando vengono controllati, se in regola con le prescrizioni, dobbiamo prenderne atto e non procedere».
 

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