«Era il dicembre del 2017 quando un peschereccio di 21 metri affondò a circa quarantacinque metri dalla costa, nell’Area marina protetta degli Infreschi e della Masseta, tra il Comune di Camerota e quello di San Giovanni a Piro, in uno dei luoghi più belli e affascinanti del Cilento. Tale imbarcazione giace sul fondale dal dicembre 2017 e risulta munita di serbatoi che possono contenere ingenti quantità di carburante. Durante questi anni non si è proceduto al suo recupero, mettendo a rischio inquinamento l'intera area marina. L’imbarcazione è dotata, infatti, di serbatoi che potrebbero contenere fino a 10.000 litri di gasolio, che il mare potrebbe corrodere e creare un disastro ecologico». A denunciarlo è Dario Vassallo, presidente della Commissione Area Marina Protetta «Costa degli Infreschi e della Masseta», situata nel tratto di mare compreso tra Punta dello Zancale, nel territorio comunale di Camerota, e Punta Spinosa, nel Comune di San Giovanni a Piro.
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«Le immagini documentano quello che abbiamo già denunciato anni fa. Il peschereccio giace sui fondali, a 50 metri di profondità, dell'area marina protetta che rientra nel Parco nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni - prosegue Vassallo - Ho già denunciato al ministro dell'Ambiente, alla Procura di Vallo della Lucania la presenza del peschereccio e il rischio di rottura dei serbatoi e il pericolo di disastro ambientale che ne conseguirebbe. In questi anni l’amministrazione del Parco non ho fatto nulla. Ho chiesto alla Procura di intervenire e al Ministero di attivarsi, affinché questo relitto venga recuperato. È così che si cautela un territorio, non con le chiacchiere».