Sting nel carcere di Secondigliano a Napoli, mini-concerto e pranzo con i reclusi

Dopo il live nel cortile del penitenziario, l'artista ha salutato con un augurio: «Forza Napoli!»

Sting nel cortile del carcere
Sting nel cortile del carcere
di Giuliana Covella
Venerdì 28 Aprile 2023, 00:00 - Ultimo agg. 29 Aprile, 08:21
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«Forza Napoli!». Con un sorriso e la mente allo scudetto azzurro li ha salutati con questa frase, come fossero vecchi amici, quando ha lasciato la sala mensa dove hanno pranzato assieme, dopo il live negli spazi della struttura. Così Sting ha lasciato il segno nel cuore di detenuti, personale e direttrice del carcere di Secondigliano.

Ieri poco prima dell’ora di pranzo il cantautore britannico è arrivato nella casa circondariale “Pasquale Mandato” per far visita ai reclusi, da cui ha ricevuto in dono una chitarra realizzata con il legno dei barconi dei migranti di Lampedusa. Un dono dal significato doppiamente simbolico: da un lato perché proveniente da imbarcazioni che trasportano chi spesso trova la morte per arrivare nel nostro Paese, dall’altro perché creato dalle mani di chi pur stando dietro le sbarre ha dato una svolta alla propria vita. Tanti gli intervenuti all’evento, tra cui il garante campano dei detenuti Samuele Ciambriello, la direttrice del carcere Giulia Russo, la presidente della cooperativa sociale L’Uomo e il legno Rita Caprio, padre Antonio Loffredo e Arnoldo Mosca Mondadori. 

Il fatidico giorno, ieri, finalmente è arrivato. Poco prima delle 13 Sting è sbarcato con la moglie Trudie Styler a Secondigliano, dove ha incontrato chi ogni giorno cerca di reinserirsi nella società coltivando arte, cultura e solidarietà. «Emozionante», così la direttrice Giulia Russo definisce l’incontro, aggiungendo: «Abbiamo versato lacrime di gioia, perché lui ha toccato le corde dell’anima di tutti, dalle guardie penitenziarie ai carcerati, specie quando ha cantato “Fragile”, che in questo contesto ha significato da parte sua ancor più vicinanza e umanità». 

Sting a pranzo con i detenuti

Sting e la moglie si sono mostrati «vicini a chi vive in una cella sia con gli occhi che col cuore».

Un dono creato grazie alla «qualità di un progetto come “Metamorfosi” - nato da un protocollo d’intesa tra amministrazione penitenziaria e la nostra direzione - rispecchiando la nostra missione ed è ciò che ha animato il progetto promosso dalla Fondazione Casa dello Spirito e delle Arti di Arnoldo Mondadori», sottolinea Russo. 

Accompagnato dalla sua band Sting si è esibito in un mini concerto nel cortile del carcere, a ridosso dei padiglioni dove vivono i detenuti. Uno scenario emozionante, soprattutto quando i carcerati - che lo hanno accolto con uno striscione con la scritta “Welcome mister Sting” - lo hanno applaudito sulle note di “Fragile”, tra le sue hit più famose. Ma nel repertorio c’è stato spazio anche per “Every breath you take” dei Police; “Message in a bottle” e “Englishman in New York”. Un live che il cantautore aveva preparato nei giorni precedenti, quando era arrivato a Napoli, incontrando alcuni musicisti tra cui Dario Sansone dei Foja e Luca Aquino, trombettista e compsoitore jazz beneventano, con cui si erano conosciuti nel 2016 all’Olympia di Parigi per un evento del batterista francese Manu Katché. 

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Dopo la consegna della chitarra e l’esibizione insieme al suo gruppo, Sting e la moglie Trudie hanno voluto trascorrere il resto della mattinata con i detenuti. Così per l’artista e la consorte si sono spalancate le porte della mensa, dove hanno pranzato assieme ai reclusi gustando il menu composto dai prodotti coltivati dai carcerati dell’alta sicurezza nell’orto interno al penitenziario. Gnocchi al pomodoro, verdure grigliate e carne al forno con patate hanno deliziato il palato della coppia, che non si è sottratta a strette di mano e sorrisi. «Volevano addirittura pagare acqua e caffè - racconta sorridendo la direttrice - ma ovviamente non glielo abbiamo permesso». «Per la prima volta in questo percorso quasi ventennale con la cooperativa L’uomo e il legno all’interno del carcere - dice la presidente Rita Caprio - ho assistito a uno spettacolo di pura commozione». Infine la partenza con le bandiere del Napoli e quel saluto speciale da parte di Sting ai reclusi: «Forza Napoli!». 

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