Salerno, il medico che cura con la cannabis:
«Tanti pazienti tornano a una vita normale»

Salerno, il medico che cura con la cannabis: «Tanti pazienti tornano a una vita normale»
di Barbara Cangiano
Domenica 26 Settembre 2021, 12:00
4 Minuti di Lettura

Curarsi con la cannabis non solo si può, ma offre anche incredibili risultati. Lo conferma Paolo Moscato, uno dei massimi esperti di malattie reumatiche e punto di riferimento, al Ruggi, per oltre trecento pazienti provenienti da tutta Italia. L'azienda ospedaliera universitaria di via San Leonardo è infatti l'unica in Campania e la seconda in Italia con il Piemonte ad adoperare la sostanza psicoattiva per il trattamento di alcune insidiose (e dolorosissime) patologie, come l'artride reumatoide, quella psoriasica, il lupus eritematoso sistemico e le fibromialgie. «Molti pensano ancora alla cannabis solo ed esclusivamente come a una droga, perché c'è ancora troppa ignoranza spiega Moscato In realtà è storicamente impiegata per uso terapeutico ed ha enormi vantaggi: innanzitutto si può associare a tutte le categorie farmacologiche senza entrare in conflitto. Inoltre ha effetti collaterali minori rispetto ad altri medicinali e i benefici che ne traggono i pazienti sono straordinari. Mi emoziona sempre poter restituire la sensibilità e una vita normale a chi vive magari da troppo tempo in una condizione di disagio e sofferenza». 

Una paziente si è alzata dalla sedia a rotelle e dopo tre anni di fermo ha ripreso a camminare, un altro paziente, con una grave lesione a un nervo periferico ha riacquistato tutte le funzioni al settanta per cento.

E l'elenco potrebbe continuare, visto che a Moscato si rivolgono ammalati provenienti da tutta Italia. «Sono anni che la sperimento continua il medico In genere si somministrano dalle 15 alle 30 gocce al giorno. Per evitare manifestazioni indesiderate faccio cominciare con una goccia di sera, aumentando il dosaggio progressivamente. E di effetti collaterali ne registriamo uno o due ogni cento casi. In genere i pazienti riprendono a dormire, ad avere una vita normale e in un certo senso rinascono. Una signora di Caltagirone, che viene a farsi controllare ogni sei mesi, si è trasformata fisicamente: ha ripreso a vestirsi bene, a truccarsi e ad andare dal parrucchiere, attività a cui aveva rinunciato perché queste sono patologie invalidanti». Le malattie reumatiche, infatti, non solo hanno un'incidenza molto alta, ma sono anche difficili da fronteggiare perché non colpiscono le sole articolazioni, diventando sistemiche e insidiose per tanti altri organi, a partire dall'apparato cardiovascolare. «La diagnosi precoce è fondamentale proprio per scongiurare deformazioni articolari e lesioni agli organi interni. In oltre trent'anni di attività ho assistito ad almeno tre rivoluzioni sottolinea il medico negli anni Ottanta non esistevano farmaci specifici e con i soli antidolorifici si accompagnavano i pazienti verso la disabilità. Poi c'è stata la svolta con i trattamenti a base di metatrexato, i biotecnologici capaci di bloccare le proteine che innescano l'infiammazione. E gli inibitori delle Jak che servono a frenare i meccanismi di trascrizione». 

Video

Ma chi viene colpito dalle patologie reumatiche? Tutti, compresi bambini e giovanissimi, anche se le più esposte sembrano essere le donne. «Siamo il sesto centro in Italia e punto di riferimento per il Mezzogiorno racconta Moscato Abbiamo oltre 1300 persone in trattamento con i farmaci biotecnologici, sono più di quelle che si rivolgono al San Raffaele. In questo la Regione Campania, come quella del Piemonte, sono state lungimiranti. Oltre alla sensibilità del presidente De Luca, abbiamo ricevuto fin dall'inizio il supporto del direttore del servizio farmaceutico regionale Ugo Trama. L'obiettivo però è fare di più». Di questo si è discusso nel corso delle XI giornate reumatologiche salernitane che hanno visto, presso gli spazi del Grand Hotel, decine di professionisti chiamati a confrontarsi sul trattamento di queste delicate malattie. Cannabis compresa. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA