Dad, subito boom richieste: il rientro
in classe spaventa presidi e genitori

Dad, subito boom richieste: il rientro in classe spaventa presidi e genitori
di Gianluca Sollazzo
Lunedì 19 Aprile 2021, 09:22
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Tornano in classe 54mila studenti delle superiori in didattica alternata e 22mila allievi delle medie. Ma senza tamponi e col rischio caos delle lezioni al 100% in presenza. Acque agitate tra i presidi delle principali scuole di secondo grado salernitane. L'associazione nazionale presidi provinciale chiede con forza «tamponi per il tracciamento degli studenti dopo mesi di didattica da casa», propone lo scudo penale per i dirigenti e boccia senza mezzi termini l'annuncio del Governo di avviare una didattica completamente in presenza per il 100% degli studenti a partire dal 26 aprile.

Intanto nei licei in pochi giorni è corsa alle richieste di didattica a distanza: solo a Salerno sono 300 le istanze inoltrate. Boom al liceo Severi, dove nel fine settimana sono fioccate ben 30 richieste di didattica da casa. «Sono esterrefatta e delusa dalla notizia del rientro a pochi giorni al 100 per 100 - lo sfogo di Barbara Figliolia, preside del Severi - Mentre continuano a dichiarare i morti da Covid e a consigliarci di ricorrere ad un maggiore rigore delle misure di sicurezza anti covid poste finora. Ma davvero - dice Figliolia - non ci ha insegnato nulla questo lungo e terribile anno di pandemia? Rientrare tutti adesso sarebbe una follia - sostiene la preside del Severi - Rischiamo anche di mettere a rischio lo svolgimento dell'esame di stato in presenza. Solo ieri - afferma Figliolia - saputa la notizia, sono pervenute 30 domande per la didattica a distanza e con certificazione».

Bocciatura secca alla ipotesi di scuola in presenza per il 100% dei 54mila studenti delle superiori. Oggi intanto ritornano a scuola anche 22mila alunni delle seconde e terze medie. «Quanto alla ripresa completa ho molti dubbi - dichiara Claudio Naddeo, presidente provinciale Associazione nazionale presidi - le misure di sicurezza del Comitato tecnico scientifico sono superate dal 26 aprile? I problemi di spazi adeguati nei vari istituti sono stati risolti? I trasporti garantiscono le misure di sicurezza o dal 26 il Covid non esiste più? I dirigenti attendono precise indicazioni in base alle quali poter riconsiderare il funzionamento delle classi al 100% - chiarisce il preside del Convitto - Trani - Allora sarebbe forse davvero giunto il momento di uno scudo penale anche per noi presidi, dato che già sappiamo di non poter garantire le prescrizioni del Comitato tecnico scientifico, tranne l'uso della mascherina».

I presidi sono perplessi anche sul mancato avvio dei tamponi per gli studenti dopo mesi di didattica virtuale. «Li ritengo fondamentali per il tracciamento dei casi - dice Anna Laura Giannantonio, preside del liceo Da Procida - Finché i nostri studenti non saranno vaccinati, ritengo si tratti di un efficace mezzo di contrasto per la diffusione del contagio». 

Cinzia Guida, preside del liceo De Sanctis, non nasconde che «si sarebbe dovuto pensare ad un piano di prevenzione con tamponi. Non so se ci sarà un rischio per il tracciamento, ma sicuramente servirebbe a individuare casi asintomatici e a tranquillizzare le famigli». Carmela Santarcangelo, preside del liceo Tasso, auspica che «riprenda presto la campagna di tamponi e che non venga interrotta.

Quanto alla ripresa al 100% la vedo in conflitto con le indicazioni di marzo dell'Istituto superiore di sanità che prevede un distanziamento di almeno due metri».

Le fa eco Ornella Pellegrino, preside dell'alberghiero Virtuoso. «Sicuramente il tracciamento con i tamponi sarebbe auspicabile e spero che si possa riprendere immediatamente il progetto proposto dal Comune - dice Pellegrino - Per quanto riguarda la ripresa al 100% sarei più cauta. Monitoriamo prima cosa succede col rientro al 50% e controlliamo il tasso dei contagi». Ester Andreola, preside del liceo artistico Sabatini Menna, sulla didattica al 100% in presenza non nasconde grosse preoccupazioni. «Parlare è una cosa - dice Andreola - Fare atti è un'altra cosa. In zona arancione la presenza è al 50% o al 70%. Ma se si dovesse tornare in presenza al 100% ministero e Governo devono indicare al più presto i criteri per il distanziamento. Nel mio caso non ho le condizioni per un 100% in presenza».
 

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