I pusher nell'era Covid: dalle piazze
di spaccio al delivery della droga

I pusher nell'era Covid: dalle piazze di spaccio al delivery della droga
di Angela Trocini
Domenica 6 Giugno 2021, 12:55
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Dalle «piazze» di spaccio si è passati al «delivery della droga». Fenomeno che in tempo di pandemia ha preso piede «specialmente nel capoluogo di provincia», come ha affermato il colonnello Gianluca Trombetti in occasione del 207° annuale della fondazione dell'Arma dei carabinieri, «non è aumentato, in questo specifico settore, il numero di delitti denunciati (255) e scoperti (248) rispetto allo scorso anno (rispettivamente 350 e 337), ma sono cambiate le modalità. Gli spacciatori si sono adeguati alle regole dettate dalla pandemia». E non poche sono state, nell'ultimo anno, le operazioni antidroga effettuati su tutto il territorio provinciale.

Ma sono i delitti informatici, con le truffe e le frodi informatiche, ad essere aumentati: nell'ultimo anno, con più persone in casa a causa del Covid, sono state denunciate 4192 truffe e frodi informatiche (a fronte di 3274 dell'anno precedente) e 154 delitti informatici (a fronte di 111 dell'anno precedente).

La convivenza forzata ha anche portato ad un aumento dei maltrattamenti in famiglia: «un numero di denunce maggiori che dipende anche dalla legge emanata a luglio 2019 per quanto riguarda la tutela delle vittime di violenza domestica», ha detto il colonnello Trombetti a margine della sobria celebrazione di ieri presso il comando provinciale dell'Arma. In tema di violenze sessuali, invece, nell'ultimo anno 68 sono state le denunce e 52 casi scoperti (l'anno precedente 73 erano stati i delitti denunciati e 46 quelli scoperti). Nonostante la brevità e la sobrietà della cerimonia di ieri, il comandante provinciale dell'Arma, colonnello Trombetti, ha ricordato l'impegno costante ed incondizionato delle donne e degli uomini dell'Arma: «Chi mai avrebbe immaginato di dover sanzionare persone perché trovate fuori casa a oltre gli orari consentiti dalle regole anticovid, ma con questo non sono state dismesse tutte le altre attività investigative: dai controlli antidroga, che ci hanno permesso di capire anche come gli spacciatori si erano organizzati per eludere le norme anti Covid, alla tutela dell'ambiente con la scoperta di veri e propri traffici di rifiuti che hanno riguardato zone come la Piana del Sele e del Vallo di Diano».


Riguardo ai controlli effettuati nell'ultimo anno sono 196.803 soggetti e 147.208 veicoli (a fronte dell'anno precedente di 163.398 soggetti e 120.015 veicoli) mentre 8.882 sono state le persone denunciate e 1.098 quelle arrestate. Il colonnello Trombetti ha ricordato come sia a livello nazionale, ma anche locale, nessun presidio è stato chiuso e l'Arma si è adoperata attraverso tutte le sue articolazioni per contrastare l'emergenza sanitaria che ha condizionato la vita di tutti negli ultimi 15 mesi. E non mancherà l'attenzione, da parte dei carabinieri, al rilancio del Paese attraverso la tecnologia e la transizione ecologica essendoci una «sicurezza da migliorare attraverso la tecnologia e una sicurezza da preservare nonostante la tecnologia», come ha ribadito il generale Teo Luzi, comandante generale dell'Arma alla cerimonia che si è tenuta a Roma facendo arrivare il suo messaggio a tutti i reparti territoriali sparsi su tutto il territorio nazionale.

E alla presenza del Prefetto, Francesco Russo, è stata deposta una corona davanti la lapide dei carabinieri Fortunato Arena e Claudio Pezzuto, uccisi durante un posto di blocco a Faiano 29 anni fa: «È vero cerimonie sobrie ma non meno solenni per ricordare tutti i nostri caduti» ha affermato il Prefetto di Salerno plaudendo al lavoro che i carabinieri svolgono quotidianamente «fino al sacrificio personale» e ricordando «l'Arma dei carabinieri sia avvertita dai cittadini come presidio di libertà e sicurezza. I carabinieri, attraverso il servizio di prossimità, espressione della capillare articolazione territoriale, rappresentano un punto di riferimento per i cittadini. Ogni volta si richiede la loro presenza, la loro disponibilità è immediata nonostante il periodo difficile che ancora stiamo vivendo». E il prefetto Russo ha fatto riferimento al presidio sulla spiaggia di Santa Teresa «un valore non solo in termine di sicurezza, ma anche di presenza dello Stato sul territorio».

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