Nocera Inferiore, chiude con il concerto all'Alba il convento di Sant'Andrea: i tre frati lasceranno la struttura

Nocera Inferiore, i frati lasciano il convento di Sant'Andre: ci sono poche vocazioni

Il convento di Sant'Andrea
Il convento di Sant'Andrea
di Giuseppe Pecorelli
Sabato 2 Settembre 2023, 06:45 - Ultimo agg. 13:11
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I frati cappuccini lasciano il Convento di Sant’Andrea, che dalla collina del Parco sovrasta la città di Nocera Inferiore. La piccola comunità composta da tre religiosi di nazionalità rumena, padre Michele Saraciu, padre Luis e fra Flaviano, era arrivata nell’Agro oltre dieci anni fa diventando, nel tempo, un punto di riferimento per la popolazione. La diocesi, guidata dal vescovo Giuseppe Giudice, così come l’amministrazione comunale hanno cercato di evitarne la partenza e, nel 2022, l’associazione “Sant’Andrea...Laudato si’” riuscì a raccogliere quattromila firme per chiedere ai frati di non lasciare Nocera. Ma la crisi delle vocazioni e il numero ridotto di religiosi ha portato la Provincia napoletana dell’Ordine dei frati minori cappuccini a chiudere la casa religiosa. Una scelta difficile, ma inevitabile, che si è riusciti solo a rinviare di un anno. Questa mattina, alle cinque, si rinnova un evento introdotto lo scorso anno, il Concerto all’alba, un modo insolito per salutare Nocera attraverso le note del gruppo “Anelli di Saturno” con il soprano Anna Paola Troiano e l’oboe di Luigi De Nardo. «Un evento bello ed importante per noi e per tutta la città – ha spiegato padre Michele quando, martedì scorso, ha presentato l’evento – sarà anche il modo per congedarmi dall’intera comunità, a cui mi lega un rapporto molto bello. In questi anni abbiamo lavorato senza lesinare energie. Ringrazio tutti, anche a nome dei confratelli, per l’affetto e la stima dimostrati. Spero che l’esperienza di questo concerto possa continuare anche se noi non saremo presenti, perché il convento oltre ad appartenere ai frati appartiene al popolo».


LE PARTENZE
Padre Michele tornerà in Romania dopo ventiquattro anni in Italia mentre padre Luis, cappellano all’ospedale “Andrea Tortora” di Pagani, e fra Flaviano avranno altre destinazioni. «Ma sicuramente torneremo - ha proseguito il cappuccino in conferenza stampa – il legame con questo convento e questa città è davvero molto grande. Abbiamo lavorato come meglio abbiamo potuto, vi ringraziamo per il vostro affetto e la vostra stima». Il convento resterà comunque aperto grazie alle associazioni laicali di ispirazione francescana, che qui proseguiranno le loro attività. E, almeno la domenica e nei giorni festivi, si continuerà a celebrare messa. I cappuccini erano perno della parrocchia di San Bartolomeo, nel quartiere di Piedimonte, dove monsignor Giudice ha nominato un nuovo parroco, don Giuseppe Villani, e un vicario, don Domenico Petti. Entrambi faranno ingresso nella comunità il prossimo 7 settembre. Il complesso conventuale, con annessa la chiesa di Sant’Andrea, risale al 1563, fondato dal duca Alfonso Carafa e destinato da subito ai frati cappuccini.

Dopo il terremoto del 1980 fu abbandonato e, in seguito, adibito a varie attività. Nel 2005, poi, i religiosi decisero di ristrutturarlo per introdurvi nuovamente una comunità. 

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