Ostello della gioventù, deserta la seconda gara troppi vincoli sull'uso

Ritenute sconvenienti le condizioni poste dal Comune, occasione persa e nuovo motivo di polemica

Ragazzi nel cortile
Ragazzi nel cortile
di Barbara Cangiano
Mercoledì 23 Novembre 2022, 07:26 - Ultimo agg. 07:32
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Fumata nera per l'ostello della gioventù Ave Gratia Plena. È infatti andato deserto, ancora una volta, l'avviso pubblico per la gestione della storica struttura di via dei Canali, chiusa dal 15 novembre dell'anno scorso. Nessun imprenditore o cordata di imprenditori sembrano dunque interessati a rilevare i locali che dal giugno del 2003 hanno ospitato una media annua di ventimila visitatori, in prevalenza giovani, provenienti da tutto il mondo.

A scoraggiare la partecipazione dei privati sono stati principalmente tre fattori: i costi (canone annuo di locazione di 152.674,68 euro per un periodo di nove anni, rinnovabili per altri nove); i vincoli (i locali potranno essere esclusivamente usati per offrire soggiorno e pernottamento in particolare a giovani e accompagnatori di gruppi di giovani, con finalità di turismo sociale, sportivo, culturale, religioso, mentre i partecipanti alla gara dovranno possedere determinate garanzie patrimoniali ed economiche, a partire da un fatturato minimo di 250.000 annui, riferiti al triennio precedente all'asta); e soprattutto le spese necessarie al restyling di un edificio storico che già prima della chiusura aveva bisogno di interventi di manutenzione strutturale, e che oggi, dopo un anno a porte chiuse, potrebbe richiedere un budget piuttosto elevato per poter tornare ad accogliere gli ospiti.

A questo punto l'amministrazione comunale ha tre strade da poter percorrere: ritentare la sorte, modificare il bando ritenuto da molti troppo restrittivo e pretenzioso, oppure procedere in autonomia quantomeno per la ristrutturazione dell'edificio per poi sperare di poterlo affidare in gestione a terzi.



L'assessore alle Attività produttive Alessandro Ferrara si dice sorpreso, ma ammette che «probabilmente proprio i costi per la manutenzione possono aver costituito un ostacolo. Quindi ora con il sindaco Vincenzo Napoli e i colleghi dovremo fare una valutazione dei costi e dei benefici e capire in quale direzione muoverci. Un dato è certo: Salerno non può fare a meno del suo ostello ed è dunque necessario individuare il percorso migliore affinché l'Ave Gratia Plena torni ad accogliere i turisti. Non possiamo permetterci di tenerlo sbarrato a oltranza, questo è chiaro».

A gestirlo, fino all'anno scorso, era stata la società Stargate. Poi, la scadenza del contratto di comodato (nove anni più nove) coincise con il fallimento dell'Associazione italiana ostelli della gioventù, che a sua volta, tramite un fitto di ramo d'azienda, aveva scelto la Stargate per far decollare in città uno dei primi esperimenti di turismo sociale. Domenico Barone, amministratore della società, aveva provato ad avviare una trattativa con Palazzo di Città per l'assegnazione provvisoria dei locali in attesa di un bando. Ma il tentativo di mediazione fallì: nessuna offerta anche da parte della stessa Stargate, che evidentemente ha ritenuto sconvenienti le condizioni poste dal Comune con il quale, in ogni caso, i rapporti sembrano compromessi dopo lo sfratto repentino. Un'occasione persa, considerato che la stessa amministrazione - sfumata la possibilità di poter tagliare il nastro in estate - contava di poter usufruire dell'ostello durante il periodo di Luci d'artista. E un nuovo motivo di polemica per i commercianti e i ristoratori della zona che, prima delle restrizioni imposte dal Covid, hanno beneficiato del movimento di turisti dell'Ave Gratia Plena.
 

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