Palpeggiò 18enne a Salerno,
nigeriano condannato a tre anni

Palpeggiò 18enne a Salerno, nigeriano condannato a tre anni
di Nicola Sorrentino
Lunedì 22 Marzo 2021, 06:20 - Ultimo agg. 10:47
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Aveva seguito a piedi una 18enne in via Parmenide, a Salerno, riuscendo a palpeggiarla e poi provando anche ad aggredirla. Per quei fatti, fu arrestato con l’accusa di violenza sessuale. È arrivata ora la condanna a 3 anni e 4 mesi di reclusione per Gmuebie Azuka, nigeriano di 38 anni, senza fissa dimora e in carcere da allora, dopo il processo celebrato in abbreviato dinanzi al gup del tribunale di Salerno. I fatti risalgono al mese di luglio scorso. Le urla della giovane, mentre l’uomo tentava di aggredirla, furono udite da alcuni passanti che erano riusciti a bloccare lo straniero. Gli agenti dei Falchi, giunti in un secondo momento, arrestarono l’uomo con l’accusa di violenza sessuale. Nel procedimento, era difeso dall’avvocato Luigi Panciulo. Alla fine di giugno di quello stesso anno, dunque qualche settimana prima, il 38enne aveva fatto lo stesso con un’altra ragazza. Per quei fatti è stato condannato dal tribunale di Nocera Inferiore a 7 mesi di reclusione, con il riconoscimento della semi infermità mentale. 

In quell’occasione, nella notte tra il 29 e il 30 giugno, a Sarno, l’uomo entrò in un centro sportivo dopo aver scavalcato la recinzione.

Poi si era spogliato di quasi tutti i vestiti, attirando l’attenzione del titolare della struttura. Non riuscendo a comunicare con lo straniero, che parlava solo inglese, il ragazzo si fece raggiungere dalla sua ragazza, che insegnava la lingua allo scopo di instaurare una comunicazione e capire le sue intenzioni. Dopo essersi rimesso i pantaloni, il nigeriano spiegò di essere senza lavoro e una casa. E di trovarsi in difficoltà, per poi aggiungere di «desiderare una donna». Dopo quelle parole, allungò la mano per toccare il seno della ragazza. Il fidanzato della giovane allertò così i carabinieri, che giunti sul posto bloccarono l’uomo in stato di fermo. Davanti al giudice, lo straniero spiegò di essere in una situazione precaria, in termini emotivi, quando commise quel gesto. Per la «tenuità» del fatto, fu poi liberato ma il gip firmò il nulla osta per l’espulsione. Poi i fatti di Salerno, per i quali finì in carcere una seconda volta.  

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