Salerno, il patriarca Bartolomeo in visita di pace nelle 163 parrocchie della diocesi

Il patriarca della chiesa ortodossa sarà a Salerno il prossimo mese di maggio

Papa Francesco con il Patriarca di Costantinopoli
Papa Francesco con il Patriarca di Costantinopoli
di Giuseppe Pecorelli
Sabato 8 Aprile 2023, 06:15
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Un uomo di pace, sua santità Bartolomeo I, patriarca ecumenico di Costantinopoli (la nuova Roma ovvero Istanbul) e guida della Chiesa ortodossa, sarà a Salerno per celebrare, il 5 e 6 maggio prossimi, la festa della traslazione in città delle spoglie mortali del patrono San Matteo. Il grande annuncio è dato, mercoledì sera, dall’arcivescovo Andrea Bellandi al termine della messa crismale, concelebrata dal pastore, in cattedrale, insieme a tutto il clero diocesano. «Sarà – ha spiegato il presule – una bellissima occasione di incontro e di dialogo con una delle autorità morali più significative da un punto di vista ecumenico. Nei prossimi giorni avremo modo di fornire un programma più dettagliato della visita. Quasi sicuramente celebreremo una messa solenne, il 6 maggio, al mattino. È un sabato. È una bella notizia. Sappiamo quanto il patriarca ecumenico Bartolomeo sia legato da sentimenti di stima e di affetto a papa Francesco e come lo sia stato a papa Benedetto XVI». 


IL PERSONAGGIO
Nato nel 1940 nell’isola di Imvros (oggi Gokceada, in Turchia), fu eletto nell’ottobre 1991. Ha lavorato senza sosta per la riconciliazione tra le chiese cristiane acquistando autorevolezza a livello internazionale nella formazione di una coscienza ambientalistica. Ha lavorato per far procedere la riconciliazione con la chiesa cattolica e la comunione anglicana, come con le altre confessioni, attraverso il dialogo teologico e incontri personali con i rispettivi leader. Guida spirituale di circa 300 milioni di cristiani ortodossi nel mondo, occupa “la prima cattedra” delle chiese ortodosse nel mondo. Tra i momenti storici di cui è stato protagonista resta indelebile la visita del 16 aprile 2016 al campo profughi di Moria, nell’isola di Lesbo, nel mare Egeo: insieme a papa Francesco, che lo ha più volte definito “amico e fratello”, e a Ieronymos, arcivescovo di Atene e di tutta la Grecia, visitò migliaia di rifugiati, che erano stato accolti dopo essere fuggiti dai loro paesi in guerra. Sempre mercoledì l’arcivescovo Bellandi annuncia anche che il prossimo 25 maggio, in occasione della festa di san Gregorio VII, presiederà una concelebrazione per aprire la sua visita pastorale alle 163 parrocchie dell’arcidiocesi. Il “viaggio” del pastore avrà inizio a settembre dalla forania di Acerno, Montecorvino, Pontecagnano e Bellizzi. 
LA CELEBRAZIONE
Intanto ieri sera, venerdì santo, monsignor Bellandi presiede in duomo la celebrazione della passione del Signore. «La croce – spiega in un breve intervento – è scuola di giustizia e di pace, patrimonio di perdono e di misericordia. È prova di un amore oblativo e infinito che ha spinto Dio a farsi uomo vulnerabile come noi fino a morire crocifisso. Le sue braccia inchiodate si aprono per ciascun essere umano e ci invitano ad accostarci a lui, certi che lui ci accoglie e ci stringe in un abbraccio di infinita tenerezza». Ma spesso l’uomo, distratto dalle cose terrene, è concentrato su se stesso e lontano da una vita di fede. «Purtroppo – continua l’arcivescovo – non sempre gli uomini riescono a percepire la profondità di questo amore sconfinato, che Dio nutre per le sue creature. Per lui non c’è differenza di razza o cultura. Gesù è morto per affrancare l’intera umanità dall’ignoranza di Dio, dal cerchio di odio e vendetta, dalla schiavitù del peccato. È la croce ci rende tutti fratelli». «Tanti, troppi, nella nostra epoca – dice ancora prima dell’adorazione della croce – non conoscono Dio e non lo trovano nel Cristo crocifisso. Tanti, troppi, sono alla ricerca di un amore e di una libertà che escluda Dio. Tanti, troppi, credono di non avere bisogno di Dio». La veglia pasquale nella notte santa, presieduta dall’arcivescovo in duomo, avrà inizio alle 22.30 di oggi mentre domani, domenica di Pasqua, monsignor Bellandi presiederà la santa Messa della risurrezione del Signore alle 10 e sempre in cattedrale. 

 

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