"Mio padre ucciso due volte, solo dolore, niente vendetta"

"Mio padre ucciso due volte, solo dolore, niente vendetta"
di Alessandro Mazzaro
Mercoledì 26 Agosto 2015, 22:25 - Ultimo agg. 27 Agosto, 11:48
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«Non possono uccidere mio padre per la seconda volta accostando il suo nome a quello di Aldo Autuori: mi sento morire per questo. La mia famiglia deve essere tenuta fuori da una simile vicenda». Non ne vuole sentir parlare di vendetta Deborah Merola, 26enne figlia di Luciano Merola, ammazzato il 14 dicembre 2000 sotto casa sua in via Picentino proprio da Aldo Autuori. Una presa di posizione carica di rabbia per un incubo risvegliato in una tranquilla serata di fine estate dai dieci colpi esplosi contro il 45enne titolare di una ditta di trasporti del posto. A fare più male è la connessione fra l’episodio di mercoledì ed il delitto di quindici anni fa. «Chiedo solo che venga detta la verità su quello che è successo in quel maledetto giorno del 2000 - sottolinea - si è detto che mio padre era armato: nulla di tutto ciò.
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