Postino salernitano si finge malato ma gestisce un bar in Piemonte

Postino salernitano si finge malato ma gestisce un bar in Piemonte
di Pasquale Sorrentino
Martedì 12 Dicembre 2023, 13:04 - Ultimo agg. 13:05
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Dottore e paziente, entrambi incensurati, sono agli arresti domiciliari per certificazioni mediche false: a Verbania i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria, coordinati dal procuratore della Repubblica Olimpia Bossi, indagano su un medico di base di circa 60 anni e su un postino di circa 40 originario di Sala Consilina.

L'indagine è stata ribattezzata 'Ricette facili': secondo gli inquirenti, il primo produceva documenti attestanti patologie non vere che il paziente, un dipendente delle Poste, utilizzava per non recarsi al lavoro. L’indagine era partita dopo che a casa del postino era stata trovata della corrispondenza non distribuita.

A questo si sono aggiunte le numerose segnalazioni di persone che lo vedevano tranquillamente lavorare in un bar di Verbania, nonostante lo stato di malattia dichiarato.

E tra i clienti del locale c’era anche il medico che gli rilasciava i certificati. Nel periodo di assenza dall'impiego, in un lasso di tempo lungo un paio di anni secondo la Procura, l'uomo avrebbe gestito un bar di Verbania, intestato al figlio e frequentato anche dal medico.

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Le indagini sono partite proprio dalle segnalazioni sulla sua presenza nel locale nonostante lo stato di malattia dichiarato, oltre che dal ritrovamento a casa sua di numerosa corrispondenza non distribuita. La Procura di Verbania, che prosegue le indagini anche per verificare se vi siano ulteriori posizioni sospette, ha chiesto e ottenuto dal gip Mauro D'Urso la misura cautelare degli arresti domiciliari. I due sono accusati per il rilascio e l'utilizzo di certificazioni mediche false, attestanti una malattia per giustificare l'assenza dal servizio, e corruzione: il medico, cliente del bar, avrebbe ottenuto benefit in cambio del rilascio delle certificazioni mediche, tra cui passaggi in auto verso l'aeroporto di Malpensa.

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