Dottore e paziente, entrambi incensurati, sono agli arresti domiciliari per certificazioni mediche false: a Verbania i carabinieri della sezione di polizia giudiziaria, coordinati dal procuratore della Repubblica Olimpia Bossi, indagano su un medico di base di circa 60 anni e su un postino di circa 40 originario di Sala Consilina.
L'indagine è stata ribattezzata 'Ricette facili': secondo gli inquirenti, il primo produceva documenti attestanti patologie non vere che il paziente, un dipendente delle Poste, utilizzava per non recarsi al lavoro. L’indagine era partita dopo che a casa del postino era stata trovata della corrispondenza non distribuita.
A questo si sono aggiunte le numerose segnalazioni di persone che lo vedevano tranquillamente lavorare in un bar di Verbania, nonostante lo stato di malattia dichiarato.
Le indagini sono partite proprio dalle segnalazioni sulla sua presenza nel locale nonostante lo stato di malattia dichiarato, oltre che dal ritrovamento a casa sua di numerosa corrispondenza non distribuita. La Procura di Verbania, che prosegue le indagini anche per verificare se vi siano ulteriori posizioni sospette, ha chiesto e ottenuto dal gip Mauro D'Urso la misura cautelare degli arresti domiciliari. I due sono accusati per il rilascio e l'utilizzo di certificazioni mediche false, attestanti una malattia per giustificare l'assenza dal servizio, e corruzione: il medico, cliente del bar, avrebbe ottenuto benefit in cambio del rilascio delle certificazioni mediche, tra cui passaggi in auto verso l'aeroporto di Malpensa.