Salerno, Celano controbatte a De Luca: Cafoni a Salerno? Frutto delle scelte dell'amministrazione

Il consigliere comunale di Salerno Roberto Celano risponde al governatore De Luca: cafoni in città? Scelte politiche

Il consigliere Roberto Celano
Il consigliere Roberto Celano
di Giovanna Di Giorgio
Mercoledì 11 Ottobre 2023, 06:05
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«Mi scoccia sentire che Salerno sia una città zeppa di cafoni». A Roberto Celano non piacciono le parole che, lunedì mattina, il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, ha pronunciato al cospetto degli alunni del liceo classico Torquato Tasso, dove era andato in visita. Il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, da anni all’opposizione delle amministrazioni guidate direttamente da De Luca o da sindaci e amministratori a lui vicini, lancia una provocazione: considerando che la percezione della presenza dei «cafoni» dipende dall’efficienza dell’amministrazione in carica, «un’amministrazione che non funziona dovrebbe dimettersi o restare in carica?». «Sinceramente – non credo di vivere in una città “sconosciuta” fino a qualche anno fa e assurta alla notorietà solo con l’avvento del sistema» scrive Celano sulla sua pagina Facebook sminuendo il ruolo delle amministrazioni deluchiane nel lancio della città turistica. «Mi scoccia – aggiunge il consigliere d’opposizione - anche sentire che Salerno sia una città zeppa di cafoni. Quelli ci sono ovunque, in ogni Comune. Si “percepiscono” di più o di meno a seconda dell’efficienza dell’amministrazione». Il governatore della Regione Campania, infatti, riprendendo un vecchio cavallo di battaglia, lunedì si è scagliato in particolare contro la movida «cafona», con «musica a tutto volume nei locali» e con «tavolini e sedie nel centro storico che costringono le donne col passeggino a scendere dal marciapiede mettendo a rischio la vita». Tutto ciò, a dire del presidente, «allontana» i turisti. Anzi, peggio: favorisce «un turismo cafone» in luogo del turismo «d’élite, civile, elegante» a cui Salerno dovrebbe aspirare. Celano, usando le parole del governatore contro il governatore stesso, va all’attacco: «Concordo con De Luca sul fatto che il governo cittadino sia fallimentare. Dimentica, però, che ha scelto lui sindaco e ogni componente della giunta – sostiene il forzista, lanciando indirettamente una sferzata anche al sindaco in carica, Enzo Napoli - e ancora, costantemente, ingerisce direttamente o tramite appendici familiari sulla gestione del Comune. Senza suo placet, insomma, non si muove foglia», insiste Celano, di fatto criticando l’intera amministrazione. E ancora: «I fallimenti di oggi sono, inoltre, conseguenza degli sprechi, delle clientele, della mala gestio degli ultimi trent’anni che hanno avuto in città un solo dominus». Parole dure che costituiscono solo la premessa della provocazione finale: «Chiedo a De Luca, un’amministrazione che non funziona dovrebbe dimettersi o restare in carica? Se pensa che debba dimettersi lo chieda insieme a noi, altrimenti taccia perché è corresponsabile, come è noto a chi non chiude gli occhi, dei danni». Infine, la critica anche alla visita al liceo Tasso e alle modalità in cui si è svolta: «Non faccia politica e monologhi negli istituti superiori. O magari si organizzino incontri favorendo confronti e dando esempio di democrazia e pluralità agli studenti». La battaglia «cafoni zero» fu lanciata da De Luca quando era sindaco di Salerno. Risale a circa dieci anni fa il video in cui irrideva chi abbandonavano i rifiuti accanto alle campane del vetro, mostrando diverse foto: dalla «signora con foulard» a quella con caschetto, dalla donna in perizoma al «cafone motorizzato» con la «laparella».

Negli anni, la campagna è stata usata da De Luca all’occorrenza. In particolare, fu ripresa, nelle vesti di presidente della giunta regionale, nei primi mesi della pandemia da Covid-19 con lo slogan «contagi zero e cafoni zero», sempre in riferimento alla movida da tenere chiusa dopo le 23.

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