Impedisce all'ex di vedere il figlio per quattro anni, condannata per sottrazione di minore

Pena di un anno e 4 mesi alla donna

Sentenza innovativa sul piano penale sui figli delle coppie separate
Sentenza innovativa sul piano penale sui figli delle coppie separate
di Viviana De Vita
Giovedì 16 Febbraio 2023, 08:31 - Ultimo agg. 11:38
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Gli è stato tolto dall'ex il diritto di vedere il proprio bambino per 4 lunghissimi anni. Una paternità negata restituita infine dal tribunale che con due distinti procedimenti, uno penale e l'altro civile, ha condannato la madre del bambino a un anno e 4 mesi di reclusione per sottrazione di minore e ha disposto l'affido esclusivo rafforzato al padre. Il calvario di R.V. - queste le iniziali dell'uomo - però, non può dirsi concluso perché dopo una dozzina di denunce ricevute dall'ex moglie e sfociate in altrettanti procedimenti poi tutti archiviati, l'uomo è ora a processo per stalking davanti al giudice Squillaci del tribunale di Salerno.

Nel procedimento, l'ennesimo instaurato dall'ex moglie, R.V. deve difendersi dall'accusa di aver perseguitato e minacciato la donna davanti al piccolo in particolare recandosi fuori alla scuola del minore nel periodo compreso tra il 2016 e il 2018. Peccato che in questo periodo l'uomo, assistito dall'avvocato Emiliano Prencipe, non avrebbe proprio avuto contatti con il figlio. La lunga e complessa vicenda inizia nel 2008 quando la famiglia, residente a Salerno, si trasferisce a Verona. Nel 2010 lei lascia marito e figlio e torna a Salerno per frequentare l'Università.

A fine maggio 2012, quando il piccolo ha solo 6 anni, la donna comunica al marito l'intenzione di prendere con sé il figlio. Doveva essere un breve periodo ma, da quel giorno, né la madre né il bambino fanno più ritorno a Verona. R.V. per giorni non ha più notizie del figlio tanto che decide di avvalersi di un investigatore privato per rintracciarlo prima di sporgere denuncia e di chiedere la separazione. Qualche contatto con il bambino ricomincia solo dopo i provvedimenti provvisori disposti dal giudice della separazione a dicembre 2012.

La situazione precipita nell'ottobre 2015 quando, nonostante la sentenza di separazione che dispone l'affido condiviso del piccolo ad entrambi i genitori, i rapporti tra il padre e il figlio si interrompono completamente. L'uomo non riesce più a vedere il proprio bambino e, ogni volta che ci prova, l'ex moglie lo denuncia. Intanto, davanti al tribunale si apre un altro procedimento: la donna è accusata di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice e per questo viene condannata a due mesi di reclusione.

La svolta arriva nel settembre 2019 quando un provvedimento d'urgenza del Tribunale di Verona stabilisce l'affido esclusivo del minore al padre. La madre fa ricorso davanti alla Corte d'Appello di Venezia che rigetta. Nel 2021 i servizi sociali sospendono i colloqui telefonici tra madre e figlio. Lo scorso 29 agosto arriva la sentenza di divorzio del tribunale civile di Verona che dispone l'affido esclusivo rafforzato del minore al padre. Nella sentenza i giudici, nel sottolineare l'atteggiamento del padre che non ha mai ostacolato i rapporti del figlio con la madre «nonostante la difficile e dolorosa esperienza vissuta e che continua ad emergere nei numerosi procedimenti penali attivi», evidenziano il "boicottaggio" della figura paterna messo in atto dalla donna. «Io - afferma l'uomo presente ieri all'udienza che lo vede sotto accusa per stalking - dal 2016 al 2019 non ho mai più rivisto mio figlio e ho perso la parte più bella della vita di un bambino. Non saprò mai cosa significa spingere una bicicletta o mangiare un gelato con un bambino. Mi è stato rubato un pezzo di vita che non ha prezzo e nessuno mai me lo potrà restituire. Le accuse rivoltemi dalla mia ex mi lasciano basito perché, purtroppo, io dal 2016 al 2018 non avevo nemmeno contezza del volto di mio figlio. Davanti alla sua scuola io non mi sono mai presentato, e non lo dico io ma i tanti provvedimenti del Tribunale».

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