Festa del Lavoro a Salerno, i sindacati: basta con morti ed emergenze

Feste del Lavoro a Salerno con mobilitazione: basta morti sul lavoro

Festa del lavoro, la promo
Festa del lavoro, la promo
Lunedì 1 Maggio 2023, 06:20 - Ultimo agg. 10:03
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«Nell’ideale calendario dei lavoratori - reali, aspiranti tali, invisibili - oggi è il giorno di Natale. Una «festa» che è speranza, orgoglio, tradizione, ritualità ma soprattutto mobilitazione. È questo il «regalo» che i lavoratori potranno scartare oggi: per la prima volta, le tre maggiori organizzazioni sindacali italiane - Cgil, Cisl e Uil - sono unite e danno il via a tre giornate di sensibilizzazione in giro per l’Italia perché il governo ascolti istanze e rimostranze «necessarie per fermare lo sfilacciamento del tessuto sociale».

Salerno farà la sua parte, delegazioni sono in partenza per diverse città italiane ma anche qui c’è una ritualità da rispettare: si parte in mattinata con il tradizionale corteo che si tiene a Nocera Inferiore, si finisce stasera a Salerno, fronte mare, con il concertone che, causa maltempo, andrà in scena alla sala Pasolini. 

Programmi, festeggiamenti e mobilitazione a parte, ci sono questioni urgenti - e annose - da affrontare. La lotta al lavoro nero e al caporalato; la sicurezza sui luoghi di lavoro dove ci sono ancora troppe croci e altrettanti incidenti gravi e invalidanti; la tutela di comparti strategici come agricoltura, scuola, sanità, edilizia. Di interesse indiretto, ma non meno importanti per le organizzazioni sindacali e il mondo del lavoro, ci sono anche il «no» all’autonomia differenziata e una corretta spesa dei fondi del Pnrr. Insomma le criticità non mancano, come riconoscono i segretari delle federazioni salernitane di Cgil (Antonio Apadula), Cisl (Marilina Cortazzi) e Uil (Ciro Marino, neo responsabile assieme alla pasionaria Patrizia Spinelli). «Ripartiamo dal 75esimo anniversario della Costituzione - spiega Marino - gli articoli 1 e 36 in particolare devono essere la nostra bussola.

Questo è per noi un primo maggio di ricostruzione. Teniamo alla festa attraverso la quale rilanciamo la mobilitazione».

Più strettamente sui temi local, Marino ammette: «il dato delle morti sul lavoro è ancora troppo alto: la sicurezza è fondamentale. Così come lo è far emergere il sommerso, mettere all’angolo i datori di lavoro che non rispettano la legge e le persone. Qualcuno ci dice che bisogna festeggiare l’aumento del lavoro ma nessuno guarda alle condizioni che non sono quelle che ci aspettiamo: occupazione migliore vuol dire staff leasing, somministrazione e tempi determinati solo quando necessario e da ridurre al minimo. Vuol dire futuro per tutti.». 

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Sul comparto pubblico, Apadula (Cgil) è netto: «Servono forze fresche. Pensiamo alla sanità: manca personale ovunque o all’edilizia che è sotto scacco di questa parziale eliminazione del bonus. Così non si va avanti: servino investimenti, confronto, voglia di risolvere i problemi». Il periodo delle grandi vertenze nel Salernitano sembra essere alle porte ma questo non deve spingere ad abbassare l’attenzione su situazioni come quella delle Fonderie Pisano, per esempio. «Tutti insieme, contemperando le diverse e legittime esigenze e garantendo la salute - prosegue Apadula - bisogna trovare una soluzione. Non possiamo correre rischi». 

Il cuore della Cisl, oggi, non potrà che essere protesto al ricordo dell’amatissimo segretario Gerardo Ceres, scomparso di recente. «È stato per noi un mentore - dice Cortazzi - teneva molto a questa ricorrenza e al messaggio che va trasmesso soprattutto ai giovani». Riguardo l’attualità, la segretaria esprime preoccupazione «per la tenuta sociale». «Tutta la partita della scuola e del dimensionamento della rete scolastica e delle relative autonomie - dice - nella parte sud della provincia può essere un problema. Ho sempre detto che quando chiude una scuola è come se chiudesse una fabbrica. Quando tutto questo viene meno si sfilaccia il tessuto sociale e diventa complicatissimo qualsiasi altro intervento perchè manca la solidarietà sociale. Siamo in mobilitazione - conclude - e intendiamo essere ascoltati. Il governo deve darci delle risposte soddisfacenti, nella costruzione di questo dialogo, le voci del sindacato non faranno mancare il loro apporto. Insieme, con forza e determinazione».

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