All'apparenza è un edificio come tanti. Non più malandato di altri, nonostante il groviglio di fili elettrici e gli intonaci scrostati. Ma basta passarci vicino per essere strozzati dal tanfo e per incrociare colonie di ratti che l'hanno eletto a dimora. Uno dei suoi ingressi è al civico 45 di via Tasso, anche se la struttura gravita prevalentemente sui gradoni della Lama, a pochi passi dalla storica chiesa di Santa Maria che il Touring club ha reso un gioiello apprezzato da tutti i visitatori italiani e stranieri. Da giorni i residenti protestano perché puzza e topi sono un binomio ormai intollerabile.
L'altra mattina il comitato centro storico alto ha inviato una nota al sindaco e all'assessore all'Ambiente, mentre il comitato territoriale Salerno Mia è al lavoro per presentare un esposto. Sul banco degli imputati finisce l'Azienda ospedaliera San Giovanni di Dio e Ruggi d'Aragona, proprietaria dell'immobile, ormai disabitato da tempo.
Il problema, secondo Enrico Andria del Touring club che dall'ottobre del 2015 ha adottato la chiesa, facendo rinascere il quartiere anche grazie alla collaborazione della signora Fiorentina Garzia, non riguarda però solo il palazzo abbandonato. «I topi ci sono e sono ovunque spiega Andria e questo è dovuto in buona parte all'inciviltà dei salernitani. Posso confermare che gli operatori di Salerno Pulita provvedono a tenere decorosa la zona. E quelle volte in cui mi è capitato di sollecitare un intervento si sono precipitati svolgendo un ottimo lavoro. Ma puntualmente, poche ore dopo, tornano a formarsi microdiscariche ovunque. È normale che i rifiuti, con il caldo, attirino ratti e insetti. Ma la principale responsabilità è di quei cittadini che si ostinano a non voler rispettare le regole della raccolta differenziata». Proteste analoghe arrivano anche da vicolo San Giorgio: qui, da alcuni locali situati sul fronte strada, chiusi da tempo, è un continuo via vai di topi, denuncia Romano Zega: «Siamo praticamente invasi. Questi animali, in particolare di sera, escono dalle crepe di vecchie porte in legno e passeggiano indisturbati alla ricerca di cibo. Una scena disgustosa. Tra l'altro non sappiamo chi siano i proprietari di questi immobili, che potrebbero anche essere di pertinenza di qualche ente pubblico. Quello che è chiaro è che siamo stanchi di vivere facendo lo slalom per scansare incontri ravvicinati che potrebbero essere piuttosto pericolosi». Anche in questo caso un gruppo di residenti ha deciso di avviare una raccolta firme da inoltrare a Palazzo di Città per rivendicare un intervento urgente. «Occorre una derattizzazione specifica per quei locali chiedono altrimenti il problema non si risolverà».