Salerno, scuola, impasse iscrizioni dopo l'ok alla nuova mappa

Calcedonia e San Tommaso, famiglie disorientate dal piano di dimensionamento

Salerno, scuola, impasse iscrizioni dopo l'ok alla nuova mappa
Salerno, scuola, impasse iscrizioni dopo l'ok alla nuova mappa
di Gianluca Sollazzo
Domenica 21 Gennaio 2024, 11:32
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Chi accorpa e chi è accorpato? Dopo le proteste di piazza, gli scioperi delle lezioni, i sit in dinanzi al Comune, ecco l'impasse burocratica che attanaglia alcune delle scuole interessate dal piano di dimensionamento nel capoluogo. Le scuole che chiedono chiarezza sono i comprensivi Calcedonia e San Tommaso d'Aquino. Quest'ultima è riuscita a scongiurare lo smembramento, salvaguardando la sua unità col plesso don Diana di Matierno e i plessi restanti di Fratte e Buonocore di via Calenda.

L'altra scuola è la Calcedonia, istituzione di riferimento dei rioni Petrosino e di via Capone, zone a rischio, teatro in passato di episodi criminosi che hanno destato allarme sociale.

Il 18 gennaio sono partite le iscrizioni al nuovo anno scolastico e le famiglie chiedono chiarezza sul destino delle due scuole. «Quale scuola accorpa e quale è accorpata?». Gli stessi presidi attendono una posizione ufficiale, un chiarimento che dipani i dubbi dopo giorni incandescenti. La risposta è in grado di fornirla il Mattino.

Contrariamente a quanto circolato, non sarà il comprensivo San Tommaso ad accorpare la Calcedonia, ma nemmeno quest'ultima. La scuola di Fratte e Matierno, insieme alla Calcedonia del rione Petrosino sono destinate alla fusione. Nessuno dei due istituti sembra destinato ad accorpare l'altro. Non ne saranno molto contenti i genitori e i docenti della San Tommaso di Fratte che nei giorni scorsi speravano di aver ottenuto un risultato positivo. Il Mattino è in possesso della comunicazione di rettifica e chiarimento inviata dall'assessore all'istruzione regionale, Lucia Fortini, all'Ufficio scolastico regionale. C'è il via libera ad una nuova istituzione scolastica e non ad un accorpamento.

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La Regione ha chiesto all'amministrazione scolastica di «sostituire la dicitura "Ic Calcedonia accorpa Ic S. Tommaso D'Aquino (meno plessi Matierno)" con "Costituzione nuova Istituzione Scolastica: Ic Calcedonia con Ic San Tommaso D'Aquino"». Inoltre, stando a quanto si legge nella richiesta di rettifica, la Regione richiede «le correzioni da apportare dovute a mero errore materiale» contenuto nella delibera bis sul dimensionamento dei giorni scorsi. I genitori della Calcedonia hanno inoltre scritto alla Fortini chiedendo tutela per la storia e tradizione della Calcedonia. «Ci teniamo a farle sapere che la nostra scuola si legge nella missiva alla Fortini - si trova al centro del quartiere Irno, un quartiere balzato molte volte alle cronache per vari reati anche gravi. La nostra scuola e la dirigente scolastica seguono personalmente bambini provenienti da difficoltà familiari, sociali gravi, anche bambini che in questo momento sono affidati e vivono in case famiglia».

Sulla vicenda interviene la preside della Calcedonia, Annamaria Martulano. «La scuola dovrebbe essere luogo di cultura, di confronto democratico, di rispetto della normativa scrive al Mattino la preside - Per questo ho chiesto ai docenti dell'Ic Calcedonia di mantenere un profilo alto, propositivo, pregnante di valori. Non è un bello spettacolo vedere due scuole di Salerno, anche vicine territorialmente, combattere l'una contro l'altra, screditarsi l'un l'altra, mors tua, vita mea, e vinca il più forte o, meglio, chi ha conoscenze più influenti. Non è uno spettacolo decoroso, non ci si doveva arrivare a tanto».

La Martulano aggiunge che «l'Ic Calcedonia e l'Ic San Tommaso D'Aquino hanno entrambe un'identità storica e culturale e entrambe insistono su un territorio che pretende rispetto. A Salerno abbiamo assistito a una gara tra scuole, una gara a chi facesse più rumore, a chi portasse a casa il risultato migliore, invece di ragionare democraticamente e razionalmente, al di là degli interessi personali, su quella che poteva essere la soluzione meno dannosa per il territorio e i bambini salernitani. Non esistono scuole di serie A e scuole di serie B in base a chi alza più la voce». E poi: «Le famiglie chiedono un po' di chiarezza in questo vergognoso marasma che si è creato. I genitori possono stare tranquilli, procedere con le iscrizioni perché la scuola continuerà il suo lavoro e ad essere luogo di formazione e cultura e non di polemiche».
 

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