«Scafati, strada allagata come un fiume:
mia madre è morta senza soccorsi»

«Scafati, strada allagata come un fiume: mia madre è morta senza soccorsi»
di Rossella Liguori
Sabato 11 Dicembre 2021, 00:00 - Ultimo agg. 12 Dicembre, 08:34
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«La strada completamente allagata, l’ambulanza non è riuscita ad arrivare in tempo e mia madre è morta». È il racconto di Rosa Molisse, mentre con gli stivali alti oltre il ginocchio si muove nell’atrio antistante casa. Tutta la zona di via Longole a Scafati è sott’acqua, in alcuni punti l’asfalto è finito sotto oltre un metro di acqua. Ci sono tanti terreni coltivati, serre agricole, aziende. Tra il maltempo ed il fiume Sarno che ha rotto gli argini tutta la zona è invasa e devastata.

I residenti sono intrappolati, qualcuno prova a spostarsi con un grosso camion o un’apecar, qualcun altro con una barca che si fa spazio. In questo scenario si sarebbe consumata lo scorso 29 novembre, la tragedia di Maddalena Mandile, 88 anni; ed a distanza di dieci giorni la situazione è ancora la stessa con una strada diventata una prigione di acqua. 

Rosa racconta le ultime ore di vita della madre tra chiamate per i soccorsi, ambulanze in grosse difficoltà. Una vicenda che si fa fatica a ricostruire tra le numerose telefonate, anche perché per ora la famiglia non ha presentato alcun esposto e non vi è alcuna indagine in corso che possa chiarire i contorni di quanto accaduto. «C’è voluto un mezzo speciale anche per prelevare la bara». Maddalena Mandile si sente male alle 12:30, si accascia sul letto, e da quel momento si disegnano i contorni di una vicenda che ha ancora tante ombre e tanti nodi da sciogliere. «Mia madre si è sentita male all’improvviso, - racconta Rosa - ha perso i sensi e le abbiamo messo l’ossigeno che abbiamo a casa. Intorno alle 12:40 abbiamo chiamato il 118 perché intervenisse. La prima ambulanza è arrivata all’imbocco della strada, ma non riusciva ad attraversare la strada divenuta un fiume. Mio marito l’ha raggiunta con l’ape car, poi l’ha preceduta per aprire l’acqua e creare un varco. Arrivata a casa, intorno alle 13:40, non c’era però il medico a bordo. Nel frattempo è giunta un’altra ambulanza dal lato opposto della strada, zona maggiormente allagata, con acqua alta oltre un metro e quindi il mezzo di soccorso non è riuscito a passare. Mia mamma intanto è peggiorata fino al decesso. Alle 16:30 è stata chiamata la guardia medica per constatarne il decesso, che è arrivata all’inizio della strada e lì è rimasta, non potendo percorrere tutta la zona allagata. Da quel momento abbiamo effettuato telefonate alle forze dell’ordine, alla protezione civile, a chiunque potesse in qualche modo aiutare un medico ad arrivare a casa. Alle 19:30 la protezione civile con un fuoristrada ha condotto qui un dottore per constatare il decesso».

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Un dramma che secondo il racconto dei familiari della 88enne si sarebbe sviluppato in una serie di telefonate, richieste di aiuto, e mezzi impossibilitati a raggiungere l’abitazione.

Ed una ulteriore vicenda angosciante e dolorosa per i funerali. Un carro funebre bloccato. «Mia madre non ha potuto avere un funerale come meritava. La bara sistemata su una specie di camion, condotta lungo la strada invasa dall’acqua, e poi solo davanti ad un bar, sistemata sul carro funebre. Noi qui viviamo in una trappola, abbiamo il fiume nelle case, non possiamo vivere e morire così. Quello che è successo non deve mai più accadere, qualcuno deve intervenire». Condizione al limite che hanno tracciato le linee di questa storia drammatica. Per ora anche la sequenza delle telefonate ai 118 è difficile da ricostruire, va anzitutto capito se sia stata intercettata la centrale operative della provincia di Napoli o Salerno. Perché potrebbero essere arrivate ambulanze da due diversi punti. Per poter definire l’intervento dei soccorsi dovranno essere i familiari della donna a richiedere le registrazioni delle telefonate. Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Scafati, Cristoforo Salvati. «Sono informato della vicenda, e già la sera stessa c’era un assessore sul posto, i vigili urbani, la protezione civile. Stiamo parlando di una zona che vive allagamenti molto critici da decenni e l’acqua arriva a livelli importanti, tanto che i mezzi non possono attraversarla, servono mezzi anfibi. Esprimo tutta la mia vicinanza e solidarietà ai familiari della signora Maddalena, sono a loro umanamente vicino. Il problema degli allagamenti necessita di un intervento globale sul quale stiamo lavorando, ripeto trattasi di situazione trentennale, stiamo facendo diversi tavoli tecnici per arrivare ad una soluzione definitiva». 

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