Roccadaspide, restano senza casa: «Dormiamo negli spogliatoi dello stadio»

"Entriamo grazie a una serratura rotta, siamo esasperati"

Pasquale dorme da oltre un mese nel campo sportivo di Roccadaspide
Pasquale dorme da oltre un mese nel campo sportivo di Roccadaspide
di Carmela Santi
Martedì 28 Novembre 2023, 05:00
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«Non ce la facciamo più. Ci siamo rivolti a tutti, dal Comune al prete del paese ma nessuno ci dà una mano. Da giorni viviamo praticamente in strada». È la rabbia di Pasquale, 70enne di Roccadaspide, che dal 19 ottobre dorme negli spogliatoi del campo sportivo del centro cilentano. Non ha più una casa. Un dramma che condivide con Margherita, entrambi sono rimasti senza un’abitazione.

Pasquale è originario del posto mentre Margherita è in Italia da oltre 20 anni, quasi tutti trascorsi a Roccadaspide. La loro è una storia farraginosa. Qualche mese fa sono stati sfrattati dall’abitazione che occupavano da anni. Per qualche settima grazie ai servizi sociali del Piano di zona hanno trovato ospitalità presso un centro a Felitto, in seguito sono tornati a Roccadaspide. Hanno iniziato a dormire vicino alla rupe poi si sono spostati nei pressi del campo sportivo dove dormono all’interno di uno spogliatoio. Riescono ad entrare grazie a una serratura rotta.

I due da settimane dormono sul pavimento. Hanno recuperato qualche cartone e lo utilizzano per non sdraiarsi direttamente a terra. Il freddo di questi giorni non li sta aiutando. «Siamo esasperati - denunciano - ci siamo rivolti al sindaco, al Piano di zona, alla chiesa, non abbiamo ricevuto nessun aiuto. Per quanto tempo potremo andare avanti così?». Secondo le loro dichiarazioni, Margherita e Pasquale sarebbero anche in graduatoria per l’assegnazione di un alloggio popolare delle Iacp ma al momento i loro appelli sono rimasti inascoltati.

«Non possiamo continuare a vivere in questo modo - la rabbia di Margherita - arriva l’inverno, siamo preoccupati, che fine faremo. Di notte ci rifugiamo nello spogliatoio ma di giorno dobbiamo uscire fuori perché la struttura è utilizzata per le attività sportive. Stiamo attenti a non disturbare, non vogliamo creare problemi ma non sappiano veramente dove andare». La storia di Pasquale e Margherita è conosciuta da tutti in paese. Da parte sua il sindaco Gabriele Iuliano rassicura: «Entrambi hanno ricevuto tutta l’assistenza che potevano avere. Come Comune e come Piano di zona dopo il loro sfratto ci siamo subito mobilitati. Li abbiamo sistemati in un centro pur non avendone pienamente diritto. Ora non possiamo fare altro». Il primo cittadino spiega che Margherita e Pasquale non rientrano in nessuna delle categorie di cittadini che possono beneficare di assistenza sociale. Il Comune inoltre non dispone di immobili per poterli ospitare. «Aiutarli ulteriormente - dice il sindaco - significherebbe andare contro legge per assistenza non dovuta».

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