Tensioni a Salerno pulita
per l’assunzione di venticinque interinali

Tensioni a Salerno pulita per l’assunzione di venticinque interinali
di Petronilla Carillo
Sabato 9 Luglio 2022, 06:25 - Ultimo agg. 07:35
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Speravano in una boccata di ossigeno, da un punto di vista occupazionale, i venticinque lavoratori interinali che ieri mattina si sono presentati presso un ambulatorio allestito nella sede di Salerno Pulita per passare la seconda selezione, quella più importante, ai fini di un contratto a tempo determinato della durata di tre mesi: le visite mediche. Invece, le cose hanno preso una piega diversa: le visite sono state sospese ed anche le procedure di assunzione. Una decisione, quella del presidente Bennet, sofferta ma necessaria per evitare ulteriori tensioni sociali. E questo perché si sono presentati in via Tiberio Claudio Felice alcuni dei sessanta «facilitatori» che, attraverso delle associazioni, prestano servizio di volontariato alla società per svolgere alcune mansioni, come lo spostamento dei carrellati. E la loro «visita» non voleva certo essere di cortesia ma aveva un fine preciso: essere assunti e prendere il posto dei ventincinque interinali ritenendo di avere un diritto di priorità rispetto a quel lavoro. Avevano tutti gli animi esagitati, qualcuno ha persino rotto delle fiale contenenti del sangue prelevato ad alcuni interinali nell’ambito delle visite mediche che stavano svolgendo. Così è stata chiamata la polizia: sul posto sono giunti gli uomini della Digos ed anche alcune pattuglie delle Volanti. Una volta arrivato l’annuncio di Bennet della sospensione delle procedure, ognuno è tornato a casa non senza ricordare che resteranno tutti vigili. Ora si apre un nuovo fronte di combattimento per i vertici della partecipata che deve fare i conti con una situazione organica ormai vicina al collasso. Ma procediamo per ordine.

Le necessità di Salerno Pulita sono precise: essendo una partecipata le ferie vanno smaltite perché non possono essere retribuite e, al contempo, è proprio durante la stagione estiva che le ferie vengono maggiormente richieste. Questo comporta una situazione di disagio nel fare i turni e anche nel coprire il servizio in quanto, come previsto dalla legge, nessuno dei dipendenti può svolgere più di 150 ore di straordinario complessive. Di qui la necessità di ricorrere a contratti a tempo determinato, delle durata di tre mesi. I facilitatori, con i quali la società non intrattiene alcun tipo di rapporto lavorativo, in quanto la loro gestione è in capo a delle associazioni di volontariato alle quali Salerno Pulita paga 400 euro al mese per ciascun «volontario» (perché di volontari ufficialmente si tratta), sarebbero dunque fuori dal circuito. Per giunta, nel corso del tempo, molti di questi hanno lasciato il lavoro ed ora ne restano soltanto una sessantina il cui servizio dovrebbe anche questo scadere nelle prossime settimane. Il punto, però, è che alcuni di questi, avendo saputo della ricerca di personale interinale da parte della partecipata, si sarebbe sospeso e avrebbe cercato di essere inserito nelle liste degli interinali da selezione. Del resto, per queste assunzioni, servono requisiti precisi, a partire proprio dall’età. Ieri mattina quelli che hanno protestato si sono lamentati proprio della presenta di facilitatori forse - ha sussurrato qualcuno - «perché è stato avvisato e si è organizzato».



Dalla parte dei facilitatori anche sindacati e forze politiche hanno stigmatizzato la decisione della società di assumere interinali, chiedendo che fosse preso personale dai Consorzi.

Su questa linea, i consiglieri comunali Roberto Celano e Domenico Ventura, in una lettera al prefetto Russo e al sindaco Napoli, quindi Angelo Rispoli della Csa Fiadel Salerno oltre ad Antonio Capezzuto segretario generale Funzione pubblica Cgil Salerno per il quale «Non possiamo accettare l’idea che si proceda unilateralmente, portando avanti procedure silenziose, senza un minimo di informativa, quasi come se ci fosse qualcosa da nascondere. Questi atteggiamenti non fanno altro che esacerbare una situazione già complicata in città che vede ancora aperte numerose ferite, a partire dalla questione ex Cooperative, ancora non risolta, e dei lavoratori ex Consorzio». Ma il problema è un altro: i lavoratori dei Consorzi non avrebbero i requisiti di età richiesti.

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