Turista francese morto in Cilento, chiesta
l'archiviazione ma i genitori s'oppongono

Turista francese morto in Cilento, chiesta l'archiviazione ma i genitori s'oppongono
di antonietta Nicodemo
Martedì 19 Maggio 2020, 19:03 - Ultimo agg. 19:04
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Chiusa l’inchiesta sulla morte di Simon Gautier, il 27 enne francese che nell’agosto 2019, dopo 10 giorni di ricerche, fu ritrovato senza vita in un dirupo a pochi metri dal Pianoro di Ciolandrea. Per il medico legale è morto per uno choc emorragico causato dalla rottura dell'arteria femorale. La Procura della Repubblica di Vallo della Lucania, dopo mesi di indagini, ha chiesto al Giudice per le indagini Preliminari l’archiviazione. I genitori dello studente francese attraverso il loro legale rappresentate l’avvocato Maurizio Sica si sono opposti alla richiesta avanzata dal Procuratore Ricci e dal Pubblico Ministero Luigi Spedaliere e chiesto un approfondimento delle indagini sui primi contatti tra Simon e gli operatori del 112 e il 118.

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Per gli inquirenti i soccorsi, finiti sotto inchiesta per omicidio colposo, non hanno alcuna responsabilità sulla morte dello studente escursionista per il legale rappresentate l'inchiesta è stata concetrata solo ed esclusivamente sui momenti legati alla geolocalizzione. "Il 118 di Vallo della Lucania - afferma Sica - hanno ricevuto indicazioni da Gautier alle 8.58 ma sono state  trasferite a chi ha proceduto alle ricerche tra le 10,30 e le 11. Perchè questo ritardo, perchè nel fascicolo d'inchiesta non viene indicato il nome dell'operatrice del 118 ai cui Simon ha riferito di essere caduto lungo il suo cammino iniziato da POlicastro, in direzione Napoli. Come mai nessuno dei tre elicotteri a disposizione è stato utilizzato. Un elisoccorso, probabilmente poteva salvarlo. Il Gip deve indagare ulteriomente su quanto accaduto tra le 8,58 e le 11".

Per il Procuratore e il Pm, invece, "ciascuno dei soggetti coinvolti nelle attività di ricerca del giovane - si legge nella richiesta di archiviazione - è stata attivata con solerzia, estendendo la richiesta di soccorso, finalizzata alla localizzazione , ai reparti in grado in quel momento di offrire un contributo utile alla causa, adoperandosi al meglio in base ai dati e alle informazioni necessarie , precarie e frammentarie , raccolte fino a quel momento e implementate nel prosieguo delle attività , provvedendo anche ad aggiornare gli ulteriori assetti di soccorso sulle novità acquisite".

Nel fascicolo d’inchiesta c’è la ricostruzione di quanto accaduto dalle 8,57 del 9 agosto, quando Gautier ha telefonato il 112, alla sera del 18 agosto quando lo sventurato escursionista  è stato ritrovato cadavere  in un dirupo. “Le analisi delle attività compiute dai vari reparti  – spiega la Procura – non hanno consentito di rilevare elementi di responsabilità di tipo omissivo mella macchina dei soccorsi, ma solo delle sfavorevoli congiunture che hanno determinato un ritardo incolpevole nelle  operazioni di ricerca e ritrovamento del corpo di Gautier". Inoltre per la Procura non ci sarebbero stati i tempi  per salvarlo. Nella perizia del medico legale  si evidenzia che il ragazzo,  a causa delle gravi ferite riportate agli arti inferiori, sarebbe deceduto nel giro di pochi minuti dalla caduta e dalla telefonata ai soccorsi. La pensa diversamente la avvocato Sica che ha presentato opposizione alla richiesta di archiviazione. Per il legale dei genitori di Gautier sono stati commessi una serie di errori nella fase iniziate dell’intera vicenda. Nel mirino gli operatori del 112 e del 118. 

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