Vivere la montagna lontani da impianti di risalita e aree affollate si può. Ecco le regole per praticare in sicurezza sci di fondo ed escursioni con le ciaspole
A PROVA DI FREDDO
In Alto Adige, e in altre zone delle Alpi, chilometri di viottoli innevati e battuti consentono delle passeggiate facili. Sull’Appennino e in altre zone, quando la neve è poca e non ghiacciata, sentieri e strade forestali possono essere percorsi a piedi, con dei bastoncini da trekking e degli scarponi sufficientemente pesanti. Il vero problema su questi percorsi è il freddo. Bisogna vestirsi “a cipolla”, e tornare indietro in tempo se si è infreddoliti o stanchi.
MEGLIO AFFIDARSI A UNA GUIDA
Facili, leggere, economiche. Si spiega con questi elementi il boom che le vecchie racchette da neve, una volta in legno e cordino e oggi in plastica e metallo, conoscono da anni in tutto il mondo. Per una passeggiata nel bosco non ci sono problemi, per itinerari più seri bisogna affidarsi a un corso o a una guida. «Non ci sono lesioni specifiche, ma i legamenti del collo del piede e del ginocchio sono sempre molto impegnati» spiega l’ortopedico Marcello Maria Marini.
ATTREZZATURA ADEGUATA
Sci leggerissimi e stretti, bastoncini lunghi, attacchi che bloccano solo la punta della scarpa.
SCIALPINISMO, ATTENZIONE AL TERRENO
Salire con gli sci ai piedi verso vette e colli innevati, per poi ridiscendere per valli e pendii solitari. Lo scialpinismo consente di salire alle quote più alte dell’Appennino e delle Alpi, richiede un’attrezzatura complessa e va scoperto con un corso del Cai, oppure con l’aiuto di una guida alpina. I possibili incidenti sono legati a slavine, pietre affioranti o crepacci. Se le condizioni della neve cambiano all’improvviso, si rischiano cadute pericolose.