Chiara Ferragni indagata per truffa aggravata: «Sono serena, fiducia nella magistratura»

Lunedì 8 Gennaio 2024, 11:43 - Ultimo aggiornamento: 19:26 | 2 Minuti di Lettura

Le email

Da quanto si apprende sono stati consegnati più allegati rispetto alla vendita dei pandoro e partendo da quanto già acquisito dall'Antitrust si sono valorizzati alcuni aspetti già emersi nelle carte del Garante, inoltre sono state acquisite le mail tra il gruppo dolciario e l'imprenditrice digitale che presenterebbero degli aspetti che hanno catturato l'attenzione degli inquirenti. Aspetti su cui ora la procura di Milano dovrà trarre le sue conclusioni: se inizialmente il reato di truffa era stato 'scartatò, ora gli elementi raccolti sembrerebbero avallare questa ipotesi di reato.

Codacons: «Bene indagini per truffa»

«Nel nostro esposto a 104 Procure, e considerati i gravi fatti contestati dall'Antitrust, ipotizzavamo proprio il più grave reato di truffa a danno dei consumatori, e pertanto non possiamo che approvare la scelta della magistratura di accogliere la nostra richiesta». Lo scrive in una nota il Codacons in merito al fatto che le indagini della Procura di Milano sul caso Ferragni-Balocco stanno prendendo in considerazione l'ipotesi di truffa. Nella denuncia, infatti, l'associazione dei consumatori scriveva che «appaiono presenti tutti i requisiti per sussumere i fatti contestati nel reato di truffa aggravata». Nello specifico «la modalità di presentazione della campagna per la vendita del pandoro limited edition», aveva segnalato il Codacons, «è risultata ingannevole ed aggressiva, in spregio ai consumatori, i quali sarebbero stati sensibilmente influenzati nella loro capacità decisionale, soprattutto alla luce della destinazione dei ricavati ai bambini gravemente malati» e della «riconosciuta e documentata assenza di trasferimento economico del ricavato della vendita». Per il Codacons, «allo stato attuale e sulla base delle nuove notizie emerse sui mass media», ci sono «elementi sufficienti per valutare una estensione delle indagini a tutte le iniziative di beneficenza avviate negli ultimi anni dai Ferragnez, a partire dal caso delle bambole Trudi».

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