GLI AZZURRI
E tra i meriti di Antonio Conte c'è anche quello di aver blindato la difesa. Una linea che ha scoperto l'importanza di Leonardo Spinazzola. «Dopo le vittorie con Atalanta e Juve abbiamo avuto la consapevolezza di potercela fare. Poi anche il pareggio contro l'Inter», ha spiegato il terzino. Senza macchia e senza paura. Giovanni Di Lorenzo in una sola notte si prende lo scudetto ed eguaglia Diego Armando Maradona come numero di tricolori vinti da capitano. Mica male. Il tutto con l'umiltà di chi arriva dal basso, ha conosciuto la polvere dei campi di provincia e ha sudato tanto prima di conoscere la gloria. La sua è stata una stagione da protagonista prima ancora che iniziassero le partite. Perché voleva andare via, è rimasto per amore della maglia e per volontà di un allenatore che ha saputo riportarlo ai suoi livelli del 2023. «Conte dice che il merito è dei ragazzi, ed è così. Ma è anche merito suo. Napoli aveva bisogno di lui che è un fenomeno. Ci ha riportato ad un livello alto e in così poco tempo ci poteva riuscire solo lui. Sono orgoglioso di essere capitano di questo gruppo: abbiamo dimostrato di avere gli attributi», ammette il capitano. Prezioso sempre. Ha fatto sentire la sua voce nei momenti chiave della stagione e ha saputo tenere i compagni sulla corda anche quando i risultati giravano male. E tra i protagonisti anche Giacomo Raspadori, l'uomo dei gol pesanti. «Questa è un'emozione fantastica. La gente dimostra cosa abbiamo combinato. Due volte in tre anni. Sono in estasi. Questa sera è il coronamento di una stagione», racconta ancora incredulo Raspadori che è tra i 10 azzurri ad aver conquistato due scudetti in tre anni. «Quando si arriva a un traguardo così vuol dire che lo abbiamo meritato. La gente ci ha dimostrato un calore fantastico. È stato uno dei momenti più emozionanti da quando sono qui», aggiunge l'attaccante.