IL BOMBER
E poi c'è Big Rom, l'uomo che Antonio Conte ha indicato fin dal primo giorno come quello giusto per compiere l'impresa a Napoli. Ci aveva visto giusto l'allenatore leccese. Perché anche contro il Cagliari non si deroga alla legge di Lukaku: quando segna lui, gli azzurri vincono. È successo per 13 volte sui 14 gol del belga in stagione. Solo il Genoa non aveva pagato dazio in stagione. Ma poco male. La zampata più importante l'ha messa a segno ieri, da leader, da trascinatore, da uomo da copertina. «Sono emozioni bellissime. Soprattutto per la squadra e per questi tifosi», dice il bomber con la medaglia al collo. «Abbiamo lavorato tanto e alla fine ce l'abbiamo fatta. Sono un piccolo pezzo della squadra e la squadra è più importante dei singoli. Quando ero piccolo ho vissuto davanti alla tv la finale di Champions tra Mancheser United e Bayern Monaco e ho imparato a stare calmo fino a quando non arriva il triplice fischio. Conosco le capacità di Conte e dall'inizio ho creduto che potessimo fare qualcosa di importante e così è stato. Abbiamo dimostrato maturità. Dopo il pari con l'Inter in casa ho capito che potevamo farcela». D'altra parte con il suo amico Conte lo scudetto lo aveva già vinto all'Inter e ieri sera, con il suo colpo del ko al Cagliari è andato a scucire il tricolore proprio dalle maglie dei neroazzurri. 14 gol e 10 assist, chiude così la sua stagione Big Rom, che si conferma non solo bomber, ma anche uomo squadra. Ha spostato difese ed equilibri con i suoi muscoli d'acciaio creando varchi preziosi che tutti i compagni hanno saputo sfruttare al meglio. «Quello di due anni fa era scritto da tanti mesi, tutta la settimana è stata piena di ansia. Non vedevamo l'ora di scendere in campo, questo è il premio per il nostro popolo», dice Politano che ha fatto il bis dopo lo scudetto del 2023.