Franco Salvatore premiato insieme al Nobel israeliano Aaron Ciechanover per i 30 anni di ricerca del Ceinge

Franco Salvatore premiato insieme al Nobel israeliano Aaron Ciechanover per i 30 anni di ricerca del Ceinge
Sabato 30 Agosto 2014, 16:26 - Ultimo agg. 16:32
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È quantomai internazionale il prestigio della terna dei vincitori della sesta edizione del “Pericles International Prize”, già trentennale sezione scientifica del “Pericle d’oro”, il premio istituito dall’Alkmeon International Accademy.

Il premio, ideato dallo scienziato Giuseppe Nisticò, già governatore della Regione Calabria ed attualmente direttore dell’ European Brain Research Institute - Fondazione Rita Levi Montalcini, in collaborazione con il Comune calabrese di Torre di Ruggiero, è andato quest’anno al genetista israeliano Aaron Ciechanover, al biochimico napoletano Franco Salvatore, presidente del Ceinge, il Centro di Ricerca per le Biotecnologie Avanzate e al chirurgo lucano Michele Gallucci, direttore dell’Unità di Urologia dell’Istituto Nazionale dei Tumori Regina Elena di Roma.

Tre nomi illustri che si aggiungono ad un albo d’oro pieno di premi Nobel da Renato Dulbecco a John Eccles, da Rita Levi Montalcini a John Vane.

La cerimonia di premiazione si è svolta al complesso Torello del Comune di Torre di Ruggiero alla presenza dei Sindaci dell’area delle Serre e di Soverato e dei membri del comitato scientifico.

Nelle motivazioni redatte dal prestigioso comitato internazionale del premio, composto tra gli altri da scienziati di fama mondiale come Salvador Moncada e Josè Luis Valverde, e presieduto da Giuseppe Nisticò e dal sindaco di Torre di Ruggiero, Pino Pitaro, emergono due menzioni speciali.

Innanzitutto quella ad Aaron Ciechanover, che, oltre ad essere stato autore di importanti e fondamentali scoperte sulla vita e la sopravvivenza delle cellule e sulla malattia di Alzheimer, che gli sono valse il Premio Nobel per la Chimica nel 2004, è anche e soprattutto un grande ambasciatore della pace, grazie al suo impegno per la formazione e il progresso scientifico nei diversi Paesi del Mediterraneo. E poi il premio alla storia di successo scientifico ma anche manageriale di Franco Salvatore, fondatore del Ceinge uno dei più importanti Centri di Ricerca al mondo sulle malattie genetiche e sulle malattie rare.

Una storia partita nel lontano 1984 con un piccolo laboratorio in seno all’Università Federico II di Napoli, divenuto oggi una florida società consortile integralmente pubblica (e senza fini di lucro), con oltre 20 gruppi di ricerca, 250 ricercatori e un incubatore di imprese. Un esempio di come le scienze e la ricerca possano concretamente generare lavoro ed economia.

“Ricevere un premio conferito negli anni ad un lungo elenco di Premi Nobel è un motivo di grande orgoglio - ha spiegato Franco Salvatore - ed è un premio che va soprattutto ai tantissimi ricercatori che hanno lavorato e lavarono al Ceinge compiendo uno sforzo quotidiano finalizzato alla salute della collettività ed evidenziando come anche nel Mezzogiorno in presenza di progetti efficienti si possa valorizzare i migliori cervelli che il nostro eccellente sistema universitario ci offre”.

Ed è un lavoro che già guarda al futuro quello di Franco Salvatore per il Ceinge. Già in cantiere quattro grandi novità per la realizzazione di ulteriori infrastrutture che consentiranno il potenziamento tecnologico e quindi la fruibilità del Centro: la Piattaforma di longevità in buona salute, la Piattaforma di Buone Pratiche Mediche, la Risonanza Magnetica per piccoli animali e la Piattaforma per lo studio dei problemi dell’infanzia.

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